Certificazione degli impianti di produzione per l'esportazione di salumi negli Stati Uniti d'America

La certificazione degli stabilimenti di produzione è il requisito fondamentale per poter esportare salumi e prosciutto negli Stati Uniti

La vendita di salumi e prosciutto negli Stati Uniti è in costante incremento dal 2010

I consumatori americani hanno cominciato a riconoscere ed apprezzare i salumi dei produttori italiani e il salame di Beretta o il prosciutto di Citterio sono ormai ovunque nei supermercati in America. ExportUSA è ora in grado di certificare gli impianti di produzione degli insaccati per l'esportazione di salumi italiani negli Stati Uniti d'America. Importare insaccati come salame o mortadella e prosciutto crudo o cotto negli Stati Uniti è sempre stato difficile a motivo dei controlli ed ispezioni sanitarie in America condotte dalla FDA e dalla USDA

Da oggi ExportUSA ha il modo di impostare e svolgere l'intera procedura di certificazione degli impianti attraverso la partnership con una delle migliori società italiane di tecnologia alimentare. Il mercato americano rappresenta un'opportunità unica per l'export di prosciutti perché i salumi Made in Italy sono ormai conosciuti per la loro qualità superiore e anche perché salame e prosciutto sono entrati nella dieta dei consumatori in America 

Tutte le catene di supermercati in America vendono svariate marche di salame e prosciutto.
Oltre ai marchi tradizionali americani [Oscar Mayer, Hillshire Farm and Hormel], anche i supermercati tradizionali offrono in vendita almeno un marchio di salumi italiano.

Interessante notare che si sono affacciati sul mercato anche marchi di salame/prosciutto con un nome italiano ma che italiani non sono: Salami Olli e Prosciutti La Quercia.

Se l'occasione per aumentare le vendite attraverso l'esportazione di salumi negli Stati Uniti è ghiotta, va anche detto che se gli impianti di produzione non sono certificati, ovvero non sono a norma secondo le direttive emanate dalla FDA [Food and Drug Administration] e dalla USDA [il Dipartimento dell'Agricoltura americano] è vietato importare carni lavorate negli Stati Uniti d'America.

Nel 2014, le vendite di salame, prosciutto, mortadella e insaccati italiani negli Stati Uniti sono aumentate a volume del 21.1% e a valore del 19.7%.

Nel 2015, le importazioni di prosciutto di Parma negli Stati Uniti sono aumentate del 12.5%: l'esportazione di prosciutto di Parma in America ha quindi raggiunto i 565.000 prosciutti

Le vendite totali di prosciutto e salame negli Stati Uniti sono stimate in oltre 2 miliardi di dollari. Circa il 50% del mercato è appannaggio dei tre maggiori brand americani, ovvero Oscar Mayer, Hillshire Farm and Hormel [niente a che vedere, neppure lontanamente, con la bontà e la qualità dei prosciutti e dei salami italiani..].  

Il successo di vendita del prosciutto italiano negli Stati Uniti è sfruttato da produttori americani come Olli Salami e La Quercia [prosciutto] che, in verità, producono salame e prosciutto di ottima qualità e hanno raggiunto un buon grado di penetrazione all'interno della distribuzione in America tra supermercati e specialty store.

La Quercia LLC - http://laquercia.us/

Olli Salumeria - https://olli.com/

La criticità risiede nella Listeria.
Per poter importare insaccati ["cured meat"] in America, i salumi non devono presentare alcun livello di Listeria al loro interno.

È da notare che vengono condotti controlli sui salumi all'atto dell'ingresso in dogana in America ma poi anche in seguito direttamente nei supermercati ad esempio, dove FDA/USDA operano ispezioni congiunte sulle confezioni di salame o prosciutto poste in vendita al pubblico in America.
 

La certificazione degli stabilimenti produttivi per esportare prosciutto negli Stati Uniti ha due livelli:

ExportUSA, attraverso la società partner esperta in tecnologia alimentare e specializzata sulle certificazioni per gli Stati Uniti, è in grado di assistere le aziende italiane in tutto il processo di certificazione degli stabilimenti di produzione di insaccati, prosciutti e salame per poter affrontare con successo l'ispezione della FDA e USDA.
 

La certificazione degli impianti è cruciale: senza non è possibile importare salumi negli Stati Uniti 

La certificazione degli impianti di produzione degli insaccati vengono condotte una o due volte all'anno

Una commissione congiunta di delegati FDA/USDA arriva appositamente dall'America e lavora assieme a funzionari italiani del ministero.

L'ispezione finale, preceduta da diverse pre-ispezioni che include la revisione di documenti e procedure, investe due aspetti fondamentali: processi e procedure [manuale HACCP in primis] e l'impianto di produzione in sé [macchinari, personale, manutenzione, disposizione dei macchinari, magazzini, pratiche di conservazione dei salumi etc.]

Il costo per la certificazione degli impianti di produzione di prosciutto e salame non è banale ma è il requisito di base per poter vendere in America. Va visto da una parte come un investimento e dall'altra come il biglietto di ingresso nel mercato al momento più promettente per vendere salami e prosciutto: gli Stati Uniti d'America.

Photo by Andrew Molyneaux on Unsplash

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