Nuove forme di marketing e promozione dei brand in America: la Creator Economy
Aggiornamento del 29 settembre 2023
Le nuove tendenze della Creator Economy negli USA
La Creator Economy offre ai brand opportunità senza precedenti di entrare in contatto con milioni di potenziali clienti: gli utenti dei social media. I membri delle comunità di Instagram e TikTok si affidano infatti a queste piattaforme per trovare ispirazione e acquistare i prodotti consigliati dai loro influencer preferiti.
Collaborare con i content creator negli Stati Uniti è fondamentale per costruire la brand awareness e convertire i lead americani in acquirenti di valore
Per sfruttare al meglio le potenzialità della Creator Economy in America è importante delineare una strategia per gestire la propria presenza online e conoscere le nuove tendenze in atto sui social network:
- Autenticità: il pubblico americano premia i contenuti con cui può identificarsi, mentre guarda con sospetto alle tattiche di marketing troppo aggressive. Le pubblicità tradizionali, inoltre, sono immediatamente riconoscibili sulle piattaforme social, e gli utenti spesso le saltano senza neppure guardarle;
- Influencer: sempre più spesso, influencer e content creator diventano veri e propri imprenditori in una pluralità di industrie, dimostrando le loro competenze ben oltre i canali che li hanno resi famosi. Numerosi sono i casi di personalità che hanno fondato brand, scritto libri, avviato podcast o iniziato una carriera nel marketing e management;
- De-influencing: con più di 880 milioni di visualizzazioni su TikTok, il de-influencing è un fenomeno sempre più diffuso negli USA. Si tratta di un trend in cui gli influencer dicono ai propri follower cosa non comprare, opponendosi al consumo eccessivo e alle pubblicità ingannevoli delle grandi aziende;
- Salute mentale: la relazione tra salute mentale e utilizzo dei social media sta diventando sempre più evidente, tanto che numerose scuole americane iniziano a fare causa alle Big Tech per creare dipendenza e danneggiare l’autostima dei più giovani. Di conseguenza, anche le aziende si adattano alle crescenti limitazioni imposte dai governi, creando campagne pubblicitarie che promuovono l’accettazione di sé e la diversità.
Che strategie possono adottare le aziende italiane per sfruttare la Content Economy negli Stati Uniti?
- Micro-influencer: sebbene le grandi personalità dei social riescano ad avere maggior risonanza e raggiungere un pubblico più ampio, per le piccole e medie imprese è meglio rivolgersi ai micro-influencer, focalizzati su interessi specifici e in grado di creare connessioni profonde e autentiche con i follower;
- Focus sui valori: oggi i consumatori americani sono sempre più attenti a valori come trasparenza e sostenibilità. Creare campagne di marketing in linea con questi ideali contribuisce a creare una relazione di fiducia con il pubblico;
- Nuove tecnologie: le aziende devono rimanere aggiornate sulle nuove risorse digitali, l’AI in primis, per semplificare il lavoro dei creator con cui collaborano. Gli strumenti online aiutano inoltre a monitorare l’analitica delle campagne, gestire le collaborazioni e verificare il sentiment attorno al proprio brand;
- Consulenza locale: coinvolgere agenzie di comunicazione specializzate negli USA è fondamentale per individuare influencer in linea con il brand e per aiutare le aziende a navigare con successo nel mondo dei social network. I social media sono un punto d’accesso strategico al mercato americano.
Con basse barriere all’entrata e la possibilità di raggiungere un pubblico vasto, le aziende italiane che investono nella Creator Economy possono guidare gli utenti attraverso il marketing funnel, partendo dalla brand awareness, passando per la creazione di una relazione solida e duratura con i lead, fino ad arrivare alla conversione e alla monetizzazione.
Articolo originariamente pubblicato l'8 dicembre 2021
La Creator Economy influenza le vendite: nuovi trend di consumo online dagli USA
Chiamata anche economia creativa o delle passioni, questa evoluzione del marketing online rappresenta uno strumento prezioso per le aziende italiane che vogliono iniziare a vendere negli Stati Uniti
Nell’era di Internet siamo entrati nella cosiddetta economia della conoscenza. In pratica, merci e servizi vengono venduti ai consumatori americani non nei modi tradizionali ma attraverso la mediazione di persone che hanno imparato a monetizzare abilità, hobby e interessi online.
Allo stesso tempo, le generazioni più giovani hanno reso i social media i luoghi ideali in cui fare acquisti e ampliare la loro cultura su temi diversi, dando slancio allo sviluppo della Creator Economy negli Stati Uniti. Gran parte della crescita dell’economia creativa è infatti sostenuta dai cambiamenti nel consumo dei media in America e, successivamente, nel resto del mondo.
La figura del “creator”nell’economia degli USA: un professionista dei social media così bravo da convincere i consumatori a pagare per vedere nuovi contenuti
I brand che vendono negli Stati Uniti si sono resi conto che i consumatori americani vogliono premiare i creator di cui apprezzano il lavoro. Questo vuol dire che le persone stanno scoprendo il potenziale di Internet: dal lato della fruizione, i contenuti oggi rappresentano delle risorse tangibili ma anche intellettuali, mentre dal lato della creazione ciò che viene condiviso serve sia a vendere in America sia a crearsi un seguito di utenti più fedeli e affezionati che mai.
Insomma, con la Creator Economy è possibile trasformare il pubblico in un vero e proprio asset, una comunità con cui interagire, e non sono poche le aziende che hanno strutturato la loro strategia di marketing per il mercato americano in base ai modi in cui riescono a relazionarsi con i consumatori. Per esempio,molte aziende attive negli Stati Uniti scelgono di creare partnership con i content creator per condividere il messaggio del proprio brand con pubblici difficili da raggiungere. Del resto collaborare con un content creator in America offre i seguenti vantaggi:
- I creator vantano solide relazioni con i loro fan che possono utilizzare per promuovere i brand negli USA in cui credono; e
- I creator sono agili e lavorare con loro può essere un modo rapido ed economico per integrare il lavoro di un’agenzia creativa.
Le differenze tra Influencer e Content Creator: di che cosa ha bisogno la vostra azienda negli USA?
Il confine tra influencer e content creator è spesso labile: un influencer può essere anche content creator, un creator può diventare un influencer eccetera. Eppure gli elementi che rendono differenti queste due figure professionali negli USA ci sono.
La differenza fondamentale tra influencer e creator è che l'influencer promuove brand e lancia nuovi trend sfruttando la propria immagine senza creare contenuti originali; il content creator, invece, produce contenuti creativi in molti formati e su diverse piattaforme. In sintesi, l'influencer è uno dei mezzi utilizzati per una strategia di marketing mentre il creator concepisce le strategie stesse restando un po' più nell'ombra.
Per esempio Francesco Costa è un content creator: il suo progetto "Da Costa A Costa" è fatto di una serie di contenuti di stampo giornalistico diffusi via Instagram, podcast e newsletter. Khabi Lame è un content creator su TikTok divenuto famoso in tutto il mondo per i suoi video divertenti. Una tronista del programma TV Uomini e Donne come Giulia De Lellis è invece un'influencer, perché non sviluppa contenuti ma usa il proprio volto per influenzare le decisioni di acquisto dei propri follower su Instagram.
Per farsi spazio su mercati competitivi come quello americano è indispensabile investire nelle relazioni con la comunità [una volta si diceva Target Audience di Riferimento ..]
Ci sono molti modi per collaborare con un content creator americano e la strategia di marketing varia in base agli obiettivi che l’azienda negli USA vuole ottenere dalla partnership
Di seguito riportiamo alcune strategie per cui un’azienda che vende sul mercato americano potrebbe volere una partnership con un content creator negli Stati Uniti:
- Product Placement: il creator inserisce un prodotto dell’azienda negli Stati Uniti in un video che realizzerebbe comunque. Si tratta di un approccio leggero che invita i consumatori americani a cercare il brand in modo allusivo, inoltre è conveniente e non richiede troppa creatività o la supervisione dell’azienda committente.
- Inserti personalizzati: un segmento o un video interamente dedicato a un prodotto distribuito dal creator sul proprio canale. È un approccio più costoso, ideale per le aziende che cercano solide opportunità di storytelling in America.
- Videoinserzioni: video di proprietà del brand prodotti da o con un creator e progettati per apparire in forma di annuncio su YouTube. Questi video consentono un maggiore controllo creativo e possono essere indirizzati a un pubblico specifico degli USA.
- Amplificazione sui social media: la promozione sui social da parte del content creator è spesso inclusa nella partnership. Questa strategia permette di indirizzare il traffico verso i veri e propri contenuti video e coinvolgere i consumatori americani.
- Partnership a 360 gradi: una combinazione degli obiettivi precedenti, che può avere durata maggiore e può includere apparizioni, accordi di licenza eccetera.
I brand negli Stati Uniti hanno bisogno di costruire relazioni con il proprio target di consumatori per essere rilevanti sul mercato americano
Il mercato dei creator offre ottime opportunità alle attività di nicchia che cercano uno strumento per distinguersi dai competitor negli USA
Si stima che il mercato della Creator Economy, insieme al proficuo settore dell'influencer marketing e a centinaia di nuove startup, valga 104 miliardi di dollari destinati ad aumentare.
Insomma, per generare un seguito abbastanza vasto di clienti fedeli alla propria azienda negli Stati Uniti collaborare con un creatore di contenuti può essere un’idea perfettamente percorribile. Il bello è che per avere un business di successo in America sfruttando la Creator Economy non servono milioni, né da spendere né di fan o clienti: un vero sostenitore comprerà tutto ciò che il content creator produce o propone, per cui riuscire a creare un seguito anche soltanto di 1000 clienti fidelizzati porterà risultati economici innegabili.
Conquistare i consumatori americani: i brand italiani negli Stati Uniti devono cominciare da pochi clienti ma buoni
Spesso ci capita di parlare con aziende italiane che hanno paura di essere sbaragliate dalla concorrenza di brand più popolari in America solo perché questi hanno un seguito molto largo. La verità è che il numero di follower non importa perché tutto dipende da quanti saranno disposti a spendere per un prodotto o servizio.
In conclusione, la Creator Economy può semplificare il processo di acquisizione clienti per le aziende italiane negli Stati Uniti che non si sono ancora affermate. I creator americani ora hanno a loro disposizione gli strumenti necessari per produrre contenuti di alto livello e i consumatori hanno davvero bisogno di trovare brand non solo degni della loro fiducia, ma anche (e soprattutto) dal volto umano.