11 Gennaio 2022
Dazi USA
Dazi e Origine della Merce: Quando si devono pagare i dazi per esportare dagli Stati Uniti al Canada o Messico
L'11 Novembre scorso, Gaia Vendettuoli dell'AGI ha intervistato Lucio Miranda Presidente di ExportUSA, per un commento sulle prospettive delle esportazioni italiane a seguito delle elezioni presidenziali americane, nell'ambito della serie podcast pubblicata da AGI. Di seguito riportiamo la trascrizione dell'intervista. Il podcast originale può essere ascoltato seguendo questo link:
https://www.agi.it/estero/podcast/2024-11-11/dazi-trump-rischi-italia-28679050/
Con le elezioni di Donald Trump come 47º Presidente degli Stati Uniti, torna l'incubo dei dazi e delle guerre commerciali. In campagna elettorale, Trump ha minacciato tariffe fino al 20% su tutte le importazioni europee, qualora fosse stato rieletto. Una prospettiva che pende come una spada di Damocle sull’Europa e, in particolare, sull’Italia, dato che gli Stati Uniti sono il secondo mercato di riferimento per il Made in Italy, con un export che, solo nel 2024, vale oltre 67 miliardi di euro.
Gaia Vendettuoli dell’AGI ne parla con Lucio Miranda, Presidente di ExportUSA.
G.V.:
La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti riporta in auge una politica commerciale molto aggressiva. Secondo lei, quali sono i rischi per l’Europa in termini di dazi e quanto è esposta l’Italia?
L.M.:
Con l'amministrazione Trump il tema dei dazi sicuramente torna alla ribalta. Possiamo considerarlo come il secondo tempo di un film iniziato otto anni fa. Il primo tempo lo abbiamo già visto e vissuto sulla nostra pelle: noi aiutiamo le aziende italiane ed europee a investire e a esportare sul mercato americano, per cui abbiamo seguito la prima stagione giorno per giorno. La nostra opinione è che la nuova amministrazione Trump non metterà dazi indiscriminati su tutte le categorie di prodotto. Non sappiamo esattamente dove saranno applicati ma siamo certi che non andranno a colpire ogni settore. Per esempio, riteniamo improbabile che colpiscano i beni industriali, che costituiscono il nucleo delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti. In questo senso, possiamo essere moderatamente ottimisti e respingere una visione troppo catastrofica che a volte emerge dai media.
Un rischio concreto per l’Europa e, di riflesso, per l’Italia è che Trump aggiri l’Unione Europea come entità unica e avvii invece negoziati commerciali bilaterali con singoli Paesi, come Italia, Spagna, Germania e Francia. Questo potrebbe mettere alla prova la coesione europea: vedremo se l’Europa avrà la forza di contrastare questa situazione, che a mio parere si realizzerà quasi certamente.
Per quanto riguarda la Cina, di sicuro ci saranno conseguenze in termini di dazi e altre misure per respingere le importazioni dal Regno celeste.
G.V.:
Questo è, in fondo, il proseguimento della politica avviata anni fa: possiamo immaginare che i dazi su Pechino saranno legati soprattutto alla transizione ecologica, quindi includeranno settori come le auto a motore elettrico, l’acciaio, le batterie e i chip. Questa politica potrebbe avere ripercussioni indirette anche sull’Europa?
L.M.:
Sulla Cina sicuramente ma, come dicevo, le ripercussioni sull’Europa e sull’Italia non saranno indiscriminate. Non avrebbe senso colpire indistintamente tutti i beni industriali, poiché ciò danneggerebbe anche gli Stati Uniti stessi. Inoltre, l’economia americana attualmente è in ottima salute, quindi sarebbe da stolti sabotare questo equilibrio con misure eccessive. Il discorso con la Cina è diverso, più complesso e richiede due considerazioni fondamentali:
G.V.:
Tornando alla domanda iniziale, se volessimo trovare un titolo alla nostra conversazione, secondo lei qual è il futuro dell’export delle imprese italiane negli USA, anche con questa nuova amministrazione Trump?
L.M.:
Il futuro dell’export italiano negli USA è salvo, a patto che le aziende italiane diventino sempre più preparate. È essenziale comprendere come si fa business in America, cosa si aspetta la controparte americana e quali sono le priorità per i clienti statunitensi. Ad esempio, negli Stati Uniti il servizio è fondamentale: per alcuni prodotti è addirittura più importante del prodotto stesso. Le aziende italiane devono essere pronte a rispondere a queste esigenze, dimostrando la qualità del servizio, oltre che del prodotto.
Dazi e Origine della Merce: Quando si devono pagare i dazi per esportare dagli Stati Uniti al Canada o Messico
Esempio di una tipica richiesta inviata a ExportUSA da clienti che vogliono aprire un'attività negli Stati Uniti
Export USA mette a vostra disposizione una struttura logistica negli Stati Uniti efficiente e a costi competitivi per servire la distribuzione in America
ExportUSA gestisce la contabilità per tutti i tipi di società americane. Prepariamo e presentiamo la dichiarazione dei redditi di fine anno nonché la dichiarazione trimestrale [o mensile, dipende] della Sales Tax
ExportUSA offre tutti i servizi di logistica per gli Stati Uniti. Abbiamo un magazzino in Ohio che mettiamo a disposizione dei nostri clienti