Esportare e vendere prodotti alimentari organici e gluten free negli USA


Aggiornamento del 26 ottobre 2023
 

2023 Food & Health Survey: Impatto dell'aumento dei costi, dello stress e dei social media sulle scelte alimentari

Il Consiglio Internazionale sull'Informazione Alimentare (IFIC) ha pubblicato la "Food and Health Survey 2023", svelando importanti risultati riguardo alle abitudini alimentari e alle scelte alimentari degli americani.

La 18ª edizione dell'indagine annuale rivela chiavi di lettura anche sorprendenti relativamente all'aumento dei costi di cibo, allo stress e al benessere, all'influenza dei social media sulle decisioni alimentari e nutrizionali, all'evoluzione dei modelli alimentari, alla coscienza climatica e all'etichettatura salutare come motore d'acquisto.
 

Il Prezzo: come l'aumento dei costi sta ridefinendo le scelte alimentari degli americani

Un significativo 91% degli intervistati ha percepito un aumento "importante" dei prezzi di cibo e bevande negli ultimi 12 mesi (rispetto all'83% che aveva affermato la stessa cosa nel 2022), sebbene il gusto resti il fattore decisionale principale a guidare gli acquisti di cibi e bevande.
Il prezzo sta anche avendo conseguenze sulla salubrità delle diete degli americani: quasi 3 su 10 consumatori che hanno notato aumenti dei prezzi alimentari nel 2023 negli Stati Uniti hanno dichiarato di aver fatto per questo scelte meno salutari. Questo influisce naturalmente anche sulla scelta di acquisto, secondo varie definizioni di:


Cibo e Umore: il legame fra stress e decisioni alimentari

La Food and Health Survey del 2023 dell'IFIC rivela una forte connessione tra il benessere mentale ed emotivo e le scelte alimentari dei consumatori.

Circa tre quarti degli americani (74%) ritengono che il cibo e le bevande che consumano abbiano un impatto significativo o moderato sul loro benessere generale, indicando il ruolo sempre più riconosciuto del cibo e della nutrizione sulla nostra salute complessiva.

Scrolla, Clicca, Mangia: il ruolo dei social media nel modellare le scelte nutrizionali

L'indagine getta luce anche sull'influenza pervasiva dei social media sulle abitudini alimentari degli americani, specialmente tra le generazioni più giovani. La tendenza alla "dieta digitale" mette in risalto il doppio volto dei social media negli Stati Uniti: promuovono da una parte scelte alimentari più sane, dall'altra espongono il pubblico a nuovi modi di pensare al cibo, seminando tuttavia confusione e dubbi.

Circa 4 americani su 10 (42%) hanno dichiarato di essere entrati in contatto con contenuti sui social media riguardanti cibo e nutrizione nell'ultimo anno.
L'esposizione a questi contenuti è inversamente proporzionale all'età, con la Generazione Z (71%) e i Millennial (58%) che riportano il maggior coinvolgimento rispetto alle generazioni più anziane.
Nel bene e nel male, i due terzi hanno dichiarato di fidarsi di tali informazioni almeno un po' (46%) o molto (21%).

Una solida maggioranza (60%) di coloro che hanno segnalato di aver visto contenuti legati al cibo sui social media ha dichiarato che ciò li ha incoraggiati a fare scelte almeno un po' più sane.


Oltre le Apparenze: il potere delle etichette salutari negli acquisti alimentari

I consumatori segnalano che le etichette "salutari" influenzano le loro scelte alimentari. Ad esempio, quando è stata data l'opzione di acquistare un ipotetico snack etichettato come "salutare" rispetto a un prodotto altrimenti identico senza tale etichetta, i consumatori hanno scelto l'opzione "salutare" nel 55% dei casi, rispetto al 16%.

Tuttavia, le definizioni individuali del termine variano, con il 40% dei partecipanti che definisce "salutare" come "fresco", seguito da "basso contenuto di zucchero" e "buona fonte di proteine".

Gli americani esaminano le etichette dei prodotti per una varietà di altri termini, tra cui "naturale" (che il 40% degli acquirenti nei punti vendita ha dichiarato di comprare regolarmente).
In generale, le persone che fanno acquisti di persona sono più propense a controllare le etichette alimentari  rispetto agli acquirenti online.

Diete: modelli alimentari in evoluzione tra gli americani

L'indagine rivela la prevalenza di modelli dietetici specifici, con più della metà degli americani (52%) che afferma di aver seguito un modello dietetico o una dieta specifica in qualche momento nell'ultimo anno. Le diete ad alto contenuto proteico sono state le più popolari (18%), seguite dall'alimentazione consapevole (17%).

I risultati dell'indagine suggeriscono che il miglioramento della propria immagine è un motivatore sempre più importante dietro le scelte relative ai modelli alimentari delle persone.

Sostenibilità: le scelte alimentari negli Stati Uniti

Meno consumatori nel 2023 hanno citato la sostenibilità ambientale come un motore dei loro acquisti alimentari e di bevande — molto dietro gli altri quattro fattori decisionali (gusto, prezzo, salubrità, comodità e sostenibilità).

Mentre un numero simile (il 35%) ha dichiarato che la "sensibilità verso il clima" ha avuto impatto sulle loro scelte alimentari riguardo almeno alcuni degli alimenti che consumano, il 43% ha dichiarato che non ha avuto molto o alcun impatto. I Millennial erano i più propensi a segnalare tali impatti (46%), seguiti dalla Generazione Z (39%), la Generazione X (38%) e i Boomer (22%).

Quando ai partecipanti è stato chiesto quali fattori considerassero indicatori di sostenibilità, il 43% ha citato l'imballaggio riciclabile, seguito dall'imballaggio riutilizzabile (37%), l'imballaggio realizzato con materiali riciclati (36%) e l'etichettatura indicante "prodotto coltivato localmente" (35%).

Fonte: International Food Information Council. 2023 Food & Health Survey. [foodinsight.org/2023-food-and-health-survey/]



Aggiornamento del 23 settembre 2020

Il COVID sensibilizza i consumatori statunitensi sul tema dell’alimentazione. I Millennials guidano il cambiamento radicale nelle abitudini alimentari degli americani

L’importanza della etichettatura e dei claim nutrizionali degli alimenti per vendere ed educare i consumatori americani

Maggiore attenzione dei consumatori verso un’alimentazione più sana e sostenibile, eterogeneità dell’offerta e packaging accattivanti sono i food trend del futuro in America


In America, il segmento del gluten free e del biologico sta crescendo rapidamente in termini di valore e volumi, soprattutto verso i giovani consumatori che sono attenti alla nutrizione e alla provenienza degli ingredienti.

Dopo decenni di consumo di cibi industriali, negli USA si sta assistendo a un ritorno agli alimenti naturali.

Secondo il rapporto dell’USDA del 2019, gli “organic products” sono ora disponibili in quasi 20.000 negozi alimentari bio, e in quasi tre supermercati convenzionali su quattro.

Il consumo di prodotti naturali, non rimane confinato al settore food, ma si estende anche al beverage, dove si stanno affacciando aziende che chiedono la certificazione gluten-free.

Non solo, in America i prodotti senza glutine stanno conquistando anche l’industria della cosmetica: molti brand sostengono infatti che gli allergeni presenti nei prodotti cosmetici possono risultare dannosi ai celiaci, tanto quanto le intolleranze alimentari.

La tendenza da parte delle aziende a richiedere l’ottenimento di una certificazione gluten free è cresciuta di pari passo con l’importanza che rivestono le etichette dei prodotti nel veicolare informazioni chiare, trasparenti ed accurate al consumatore finale, sempre più attento alla provenienza degli ingredienti.

Essere certificati come marchio gluten-free, può aiutare soprattutto le piccole aziende a distinguersi dai grandi player e trovare canali di vendita alternativi. Di fatto, negli Stati Uniti si è visto un incremento della domanda di questa tipologia di certificazione del +29%.

L’impatto COVID ha senz’altro contribuito a sensibilizzare i consumatori statunitensi sul tema dell’alimentazione, in aggiunta al problema dell’obesità, che già affligge buona parte della popolazione americana e che ha spinto soprattutto le giovani generazioni ad informarsi e rivedere le proprie abitudini alimentari.

Una ricerca della International Food Information Council Foundation del 2019, ha rivelato che la percentuale di americani che scelgono i prodotti alimentari sulla base della loro etichettatura è in forte crescita: attualmente si attesta intorno al 63% della popolazione.

Le previsioni di mercato vedono il fenomeno di consumi legati al cibo salutare è solo all’inizio e con un potenziale di crescita enorme.

Da evidenziare anche il fatto che per quanto parole come naturale, biologico, sostenibile e gluten-free, abbiano significati diversi evocano tutti la stessa percezione di cibo salutare da parte del consumatore americano. Accade molto spesso che il consumatore acquisti un prodotto organic o gluten-free, non per il fatto che sia senza glutine o organico, ma perché la sua mente associa queste parole all’idea di salutare, healthy. Il che è vero nella maggior parte dei casi, ma non sempre. Questo è un aspetto importante da tenere in considerazione, dal momento che una larga fetta della popolazione statunitense ancora non distingue così chiaramente gli ingredienti e le proprietà nutritive contenute nei cibi.
 

Il mercato dei prodotti alimentari organici in America biologico ora si fa conoscere a nuove e ampie fasce di consumatori

Nonostante gli studi dimostrino che soggetti sani non ottengano benefici dal seguire una dieta senza glutine, le persone che credono che mangiare alimenti gluten-free apporti vantaggi alla salute anche a chi non è intollerante, sono almeno il doppio rispetto a chi è correttamente informato. Mentre circa il 40% delle persone non sa dare una risposta.
Dunque, oltre a coloro che necessitano di assumere questi alimenti per questioni di salute, sempre più persone li consumano per una qualità o attenzione nella preparazione percepite come superiori. Un buon esempio è dato dagli snack confezionati, che non sempre fanno bene alla salute, ma che vengono comunque percepiti come salutari per via dell’etichettatura bio o gluten-free.

In America, Millennial e la generazione Z già inseriscono gli “snack sani” nella loro dieta giornaliera come almeno un pasto sostitutivo.

Riportiamo di seguito un commento da un’intervista ad un buyer americano: “Solo perché il packaging di un prodotto è etichettato come “gluten-free” non significa che sia l’alternativa più salutare. Bisognerebbe scegliere i prodotti meno lavorati e più naturali possibile”.

Una percentuale del 54% dei consumatori americani è alla ricerca di alimenti che contengono vitamine e minerali, mentre il 39% chiede snack biologici e naturali.

A differenza degli anni addietro, ora gli snack-addicted non cercano solo spuntini buoni per il palato, ma anche in grado di apportare benefici alla salute, e sono molto più attenti alla composizione e alla tabella dei valori nutrizionali.
Questa è la vera ragione per cui molti brand americani hanno lanciato nuove linee di prodotto, aggiungendo varianti con ingredienti naturali ed etichettandoli come “organic products”.
È chiaro, dunque, il ruolo cruciale della comunicazione nelle vendite, specialmente in un mercato come quello degli Stati Uniti dove la concorrenza è altissima.

La rivisitazione del packaging più accattivante e l’uso del linguaggio più persuasivo nella commercializzazione del prodotto è importante tanto quanto la qualità/ bontà dell’alimento contenuto nella confezione. In realtà è una delle leve principali del successo di un prodotto nel mercato USA. La comunicazione corretta è essenziale non solo per vendere, ma anche per educare il consumatore alla comprensione dell’importanza di una dieta sana per la salute, e in ultimo, ma non d’importanza, per guidarlo verso le nuove abitudini alimentari.

Da una parte i prodotti naturali, biologici e senza glutine sono un trend che indirizzerà i consumi in maniera sempre crescente nei prossimi anni - secondo la Grand View Research, la crescita prevista del mercato dei prodotti senza glutine sarà del 9.2% in 7 anni. Dall’altra, le previsioni demografiche sulla popolazione americana rivelano che i casi di celiaci o di persone affette da intolleranze alimentari sono in continuo aumento in America, per non parlare della fetta di popolazione che avrà problemi di salute legati allo stile di vita non sano adottato sinora.
A classificare i prodotti Gluten Free e gli Organic tra i top trend del 2020 sono anche i grandi player internazionali, tra i quali Whole Foods, catena leader bio dei supermercati negli Stati Uniti, di proprietà Amazon.

 

I trend alimentari del mercato americano del 2020 stanno indirizzando l’industria del food a produrre alimenti meno industriali e più sani dal punto di vista nutrizionale. L’ingredientistica dei cibi si sposta verso il naturale, biologico / organico, sostenibile e gluten-free

Pasta, pizza, cereali e snack saranno le categorie più soggette a rivisitazione degli ingredienti. Anche se le farine alternative a quella bianca sono già considerate mainstream in America, il consumo su larga scala è destinato a salire in futuro, così come l’offerta e le alternative proposte.
Oltre alle classiche farine gluten free, integrali o ai cereali, in arrivo anche varianti a base di frutta e verdura, come ad esempio la farina di banana.

La novità è che queste farine alternative non saranno solo presenti nell’ingredientistica dei cibi pronti, ma saranno anche vendute sfuse, dichiara Whole Foods.

Cresce, inoltre, la domanda del mercato americano verso un’alternativa ai carboidrati classici come pasta e pane: le nuove varianti saranno arricchite con sostanze nutritive quali fibre e proteine, per una composizione ingredientistica e nutrizionale più completa e bilanciata.
Due dei tanti esempi di successo già presenti nel mercato USA sono la pasta di lenticchie e ceci dell'azienda Tolerant Foods o i brownie di Canyon Bakehouse.
Un'altra tendenza in aumento è l’offerta nei supermercati dei cibi pronti “healthy” da asporto anche per pranzi o snack veloci.
Whole Foods prevede inoltre l’aumento di consumo di snack confezionati nel segmento organic e gluten-free, tra i quali spicca una new entry: la farina di tigernut, una farina senza glutine ottenuta dalla macinazione delle tigernut, le noccioline spagnole che hanno riscosso molto successo nel carpfishing.

Alla luce della trasformazione nelle abitudini di consumo del segmento bio negli USA, molte piccole aziende (oltre ai grandi player), rivedranno la loro offerta per adeguarsi alla domanda crescente di prodotti più salutari abbinati a sapori inediti.

In generale, l’alimentazione in America viene ripensata in un’ottica più naturale e questo offre un grande margine di sviluppo per tutte le aziende che si affacciano al mercato statunitense in questo momento storico.
L’obiettivo futuro è quello di intercettare anche la parte “più matura” della popolazione, che sta lentamente cambiando le proprie abitudini alimentari, oltre a soddisfare i palati più sofisticati delle nuove generazioni, ovvero coloro che andranno a delineare i trend a venire.

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