21 Ottobre 2024
Lo stato dei social media in America
La diffusione dei social media in America permette a questi canali di avere un ruolo sempre più significativo nell'influenzare le opinioni e la domanda dei consumatori
Solo dopo un successo ormai consolidato nell’e-commerce, la giovanissima Kylie Jenner ha deciso di annunciare l’apertura del suo secondo temporary store, (il primo a New York), tramite l’account ufficiale di Snapchat. Un punto vendita fisico, aperto fino ad esaurimento scorte, in concomitanza con la festa di San Valentino, lunedì 13 febbraio.
ExportUSA non poteva mancare all’evento, intuendo che per il mondo del business si aprivano scenari completamente nuovi. È uno dei pochi store che permette il passaggio “from clicks to bricks”, ribaltando il modello a cui da sempre siamo stati abituati. Il pop up store, ubicato al 27 di Mercer Street a Soho, New York, ha ufficialmente aperto le sue porte alle ore 10 di lunedì mattina.
La sua discesa nel campo beauty, con un lancio di tre lip-kits comprensivi di rossetti e matite labbra abbinate, ha visto crescere il suo business inesorabilmente solo grazie ai social network! Seguitissima sui social, infatti, ha subito ampliato la sua linea cosmetica, aumentando la gamma dei colori e introducendo successivamente anche palette di ombretti, gel liner, illuminanti e pennelli.
Esteticamente il packaging è d’impatto: le labbra della giovane modella si impongono su uno sfondo bianco, vestite del rossetto di turno. Molto in voga anche i lanci periodici di edizioni limitate, che mandano letteralmente in delirio il web. I prodotti, infatti, possono essere acquistati solo sul sito ufficiale www.kyliecosmetics.com e comprarli non è affatto semplice, perché vanno in esaurimento a pochi minuti dalla messa in vendita. L’orario viene annunciato con anticipo sui social, creando una trepida attesa, e a quel punto comincia una vera e propria corsa all’acquisto, magari con più dispositivi a portata di mano, per evitare che il server si scolleghi, vista l’affluenza dello shop online e il rapidissimo sold-out.
Questo successo, interamente trainato dal mondo social, ha trasformato la solo 19enne Kylie in una webstar, che ne ha saputo cavalcare l’onda, costruendo un vero e proprio impero sulla strategia delle vendite online. Fatto che le ha permesso di accedere alla lista di Forbes dei trenta personaggi under 30 più ricchi al mondo. Partendo dagli account personali di Instagram, Facebook, Twitter e Snapchat; all’utilizzo di make up tutorial (suoi e di altri youtuber); alle recensioni dei blogger più seguiti; ai commenti dei suoi follower (solo l’account ufficiale di Instagram @kyliejenner ne conta 87 milioni), per arrivare a lanciare un’app, in cui dispensa aneddoti di vita, beauty e fashion tips.
Ma i fan più sfegatati si erano presentati già il giorno precedente, sperando in una sua prima apparizione: non sono rimasti delusi, perché l’imprenditrice/influencer/socialite/star di reality show alla fine è arrivata a supervisionare di persona i preparativi, postando anche un selfie sui social. Sullo sfondo, una parete colma dei suoi “lip kits” in tutte le loro nuance.
Preannunciata dai social anche una quantità limitata di prodotti in esclusiva per il “big opening”: dalla Valentine’s Day collection, creata unicamente per l’evento, ad altre edizioni limitate non più disponibili online: come la Holiday e la Birthday collection. Un’altra novità, poi, ad attendere i fan in negozio, la linea di abbigliamento di Kylie (t-shirt, felpe e costumi) lanciata lo stesso giorno anche sul nuovissimo sito thekylieshop.com. La stessa sera della “vigilia” alcuni teenager, armati di coperte e poco altro, sono rimasti a dormire appostati davanti al negozio, sfidando il freddo glaciale di una notte di febbraio a New York, pur di essere i primi ad entrare l’indomani.
E non hanno tardato ad arrivare altri temerari, che dall’una di notte si sono disposti pazientemente in fila, lungo le transenne preventivamente sistemate su Mercer Street. Alle sette del mattino la coda era ormai lunga, come hanno raccontato i primi ragazzi della fila in attesa di entrare, che avevamo già intervistato la sera precedente. Al nostro arrivo, infatti, intorno alle ore 10 del mattino, siamo rimasti senza parole: un fiume di ragazzi in fila circondava l’intero isolato (formato da due enormi blocchi di edifici). Entrambi i lati di Mercer Street erano completamente occupati e c’erano poliziotti e uomini della sicurezza ad ogni angolo della strada.
Almeno 2000 i ragazzi che hanno marinato la scuola per aspettare ore e ore al freddo, in attesa di provare l’esperienza del pop up shop di Kylie. Ma la fila non accennava a scorrere.
Molti dei ragazzi arrivavano da fuori New York: Boston, Miami, Connecticut, Massachusetts sono solo alcuni esempi. Alcuni venivano addirittura dall'Europa, e hanno fatto coincidere le vacanze con l’apertura del negozio: dalla Danimarca, dall’Inghilterra, dalla Francia, dove le alte spese di spedizione/dogana e i fusi orari rendono ancora più difficile l’acquisto dei prodotti. Teenager in piedi dalle sette del mattino, a zero gradi, sono entrati alle 4 del pomeriggio, altri sono tornati a casa senza aver avuto l'opportunità di entrare.
Le ragazze da noi intervistate la definiscono come una fonte d’ispirazione. “Sì, è famosa, ma a differenza delle tante altre giovani star, Kylie ha trovato la sua strada e il suo modo di fare business, avendo un successo planetario e ispirando un’intera generazione”.
In tanti speravano di incontrarla di persona e scattare una foto insieme a lei o anche solo di rivedersi in un suo snap (sicuramente la gremita folla che la attendeva sarebbe stata postata sui social).
Alla fine è arrivata (invece che alle 10 come preannunciato, alle 3 del pomeriggio) “regalando” un passaggio velocissimo, pieno di scatti, selfie e grida, come una vera celebrity.
Nonostante le varie lamentele per la lunga attesa in fila, era più forte il desiderio di entrare e poter dire a tutti l’indomani, “io c’ero!”.
All’appello non sono mancate nemmeno le 30enni beauty addicted e anche qualche mamma premurosa, che non aveva ben intuito a che cosa sarebbe andata incontro.
Qui di seguito alcune interviste.
La diffusione dei social media in America permette a questi canali di avere un ruolo sempre più significativo nell'influenzare le opinioni e la domanda dei consumatori