Esportare il Made in Italy in America

Uno scenario nettamente positivo per l'export dei prodotti di eccellenza italiani


Riportiamo una news pubblicata sul sito di ExportUSA nel Luglio del 2015 sulle vendite del Made in Italy negli USA che, col senno di poi, si è rivelata profetica nel prevedere un futuro roseo per i prodotti di qualità italiani
 

News originaria del 20 Luglio 2015

L'economia degli Stati Uniti è in ripresa ed è uscita dalla recessione

Non è troppo tardi per entrare sul mercato americano

Nel 2014, infatti, l'export del Made in Italy verso gli Stati Uniti d'America hanno registrato un nuovo record: tra Gennaio e Maggio le vendite del Made in Italy sono cresciute ben oltre il 6% e a fine anno hanno raggiunto un valore assoluto di oltre 28 miliardi di euro.

Un'economia che è tornata a crescere ad un tasso del 3-4% e che è stata capace di abbattere la disoccupazione di oltre sei punti percentuali nel giro di sette anni. Come diretta conseguenza di questa ripresa economica, negli Stati Uniti d'America gli acquisti di beni strumentali e di prodotti di consumo hanno conosciuto un generale aumento e allo stesso modo anche il made in italy ne ha tratto particolari benefici. Dai macchinari al lusso, dalla moda ai prodotti alimentari, dal design al vino, le vendite dei prodotti italiani negli Stati Uniti d'America sono cresciute in tutti i suddetti settori conquistando spazi crescenti rispetto ai concorrenti esteri. 

Così, se pur a livello mondiale il volume dei prodotti italiani sull'export totale si sta restringendo - per via della concorrenza dei paesi emergenti e dell'Asia - la tendenza dell'export del Made in Italy verso gli Stati Uniti è inversa. A dimostrarlo è il fatto che la quota dei prodotti Made in Italy sul totale importato dall'America è cresciuta costantemente, passando dall'1,45% nel 2010 all'1,68% del 2014.

Una variazione esigua in termini percentuali ma che considerate le dimensioni delle importazioni americane (2239 miliardi di dollari nel 2013) si traduce in una crescita in valore assoluto tutt'altro che irrisoria: oltre due miliardi di dollari su base annua per ogni decimale di punto guadagnato. Tutto questo una volta tradotto in termini di ordini e commesse extra non può che costituire una grande opportunità per le imprese italiane: esportare negli Stati Uniti per aumentare le vendite totali.
 

Esportare negli Stati Uniti è la soluzione per le aziende italiane che vogliono continuare a crescere

Considerando infatti la bassa dinamicità della nostra economia, molte aziende italiane potrebbero compensare il calo delle vendite sul mercato interno iniziando ad esportare negli Stati Uniti d'America

Lezione che per la verità l'Italia sembra aver compreso da tempo dal momento che gli Stati Uniti già rappresentano il terzo mercato di sbocco dopo le "vicine" Germania e Francia. Venendo ai numeri, solo considerando le realtà con un fatturato superiore ai 50 milioni, le aziende italiane che già esportano negli Stati Uniti d'America sono circa un migliaio e queste, nei primi cinque mesi del 2015, hanno generato per il sistema-Paese un avanzo commerciale che si aggira attorno ai 6,5 miliardi di euro, ossia poco meno della metà dell'attivo globale legato alle merci italiane.

Ora, guardando ai dati Istat riferiti alla prima metà dell'anno, questi evidenziano che la crescita delle nostre vendite negli Usa è stata superiore al 6% e si stima che per fine anno le esportazioni raggiungeranno un valore di 28,7 miliardi: quasi due miliardi in piu' rispetto al 2013.

Tali risultati inoltre emergono ancora più vistosamente poiché isolati. Infatti le esportazioni del Made in Italy nel mondo sono cresciute "solamente" dell'1.3% e se consideriamo i paesi extra-UE si è addirittura assistiti ad un calo di due punti percentuali [principalmente a causa di crisi geo-politiche (Russia, Medio Oriente), svalutazioni (Turchia) e rallentamenti della domanda interna (India, Giappone)].

Concentrandosi ora sui risvolti futuri di questo trend, gli analisti di Euromonitor International e i due esperti del Sole 24 Ore Luca Orlando e Rosalba Reggio sono concordi nell'affermare che nei prossimi anni la "fame" di Made in Italy negli Stati Uniti d'America non sia destinata ad arrestarsi.


ARTICOLI COLLEGATI

Il Rapporto Confindustria "Esportare la Dolce Vita" ed. 2019 sull'export del Made in Italy
 

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