26 Novembre 2020
Strategia di comunicazione per gli USA
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Chi sono i micro-influencer e quanto possono far guadagnare a un'azienda che vuole promuovere i propri prodotti e/o servizi negli Stati Uniti. Tutti i motivi per cui affidarsi a una campagna promozionale che prevede l'ultilizzo dei micro-influencer / nano-influencer
Secondo le ultime ricerche condotte da Business Insider Intelligence (2018), l’influencer marketing utilizzato dalle aziende in America raggiungerà un valore di mercato tra i $ 5 e i 10 miliardi entro il 2022, con un tasso di crescita annuale del 38%.
La rapida ascesa degli influencer continua a crescere e a essere sempre più rilevante per le aziende che vogliono vendere negli Stati Uniti. In questa corsa all’aumento di seguaci, sono tanti i partecipanti che vogliono diventare famosi come influencer, pronti a entrare a far parte della giostra dell’influencer marketing.
Gli influencer hanno reinterpretato il concetto di passaparola, indiscutibilmente uno dei metodi più credibili per la diffusione della qualità di un prodotto. A fare la differenza, fino a questo momento, è stato il numero di follower di ogni influencer (fanbase), che determinava anche il suo valore di mercato e di conseguenza il costo richiesto all’azienda per la sponsorizzazione di un prodotto: maggiore era il numero di seguaci e maggiore era il costo. Questa paradigma però sta rapidamente cambiando.
Oltre a un aumento dell’utilizzo dell’influencer marketing, che si sta rivelando una delle risorse principali per le aziende che vogliono sponsorizzare il proprio marchio in America, si è visto un interesse crescente rivolto ai micro-influencer ai nano-influencer, che si basa sugli stessi principi dell’influencer marketing, ma in scala micro.
È emerso che non sempre sono i numeri esorbitanti a dettare legge, ma ad oggi sono proprio coloro che rientrano nella sfera dei micro-influencer in America a far la differenza per le aziende. Questi infatti hanno un contatto più stretto con la vita reale e vengono percepiti dal pubblico come “più autentici”. Insomma: meno followers ma più qualità
Una strategia di marketing che si avvale del principio di microtargettizzazione è una pratica sempre più diffusa in America nell’ambito del marketing digitale, soprattutto dalle aziende che non dispongono di grandi budget, ma possono comunque offrire contenuti di valore per essere apprezzati dalla propria nicchia di consumatori.
In un primo momento era facile scegliere un influencer, bastava trovare quello con una grande quantità di seguaci, il che equivale a gridare “aiuto” e sperare che qualcuno risponda.
Il potere dei micro influencer sta proprio nel loro essere “micro”; avendo un minor raggio di azione (meno follower) riescono ad essere più incisivi.
Come si evince da questo studio di Markerly (piattaforma di influencer marketing), il tasso di engagement diminuisce all’aumentare del numero di follower:
Questo dipende da diversi fattori. I grandi influencer sono considerati quasi inarrivabili dal loro pubblico, i loro seguaci sanno che qualsiasi cosa sia postata/pubblicata è orientata al guadagno. L’irraggiungibilità del personaggio è dettata anche dal fatto che sono veramente poche le possibilità di riuscire ad instaurare una conversazione con loro.
I micro-influencer al contrario, avendo un pubblico circoscritto riescono ad interagire con i propri follower, non solo hanno una comunicazione migliore che genera fiducia e una relazione duratura ma hanno anche una nicchia specifica che riesce a condividere passioni e valori specifici.
Questo per un’azienda è estremamente importante in quanto, indipendentemente del proprio settore merceologico, riescono a rivolgersi a nicchie specifiche legate da interessi e passioni in comune.
Volendo fare un esempio Julien Miquel ha 44 mila follower su Instagram ed è reputato uno dei maggiori influencer internazionali nel settore dei vini. Individuare i microinfluencer del proprio settore di mercato permette ai brand di ottimizzare i propri sforzi e le proprie risorse rivolgendosi a un’audience ristretta, ma in target. L’importanza dei micro-influencer non si basa semplicemente sulla visibilità, essi permettono di aumentare la percezione del brand.
Un altro fattore da non sottovalutare è il costo. Il costo di un micro-influencer è molto inferiore rispetto a quello di un influencer e risulta accessibile per molte aziende. Per avere qualche dato un classico influencer può chiedere migliaia di euro per una foto, per un microinfluencer si parla di centinaia di euro, oppure gift box a fronte di un’efficenza maggiore per le singole nicchie di mercato.
Le aziende piccole che vogliono ottenere visibilità nel mercato degli Stati Uniti si possono orientare anche verso i nano-influencer, che pubblicano post sponsorizzati solitamente in cambio del prodotto omaggio, inserendo, in base alle norme di trasparenza (come per tutti gli influencer) l’utilizzo di hashtag del tipo #sponsored o #ad (pubblicità)
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