COSMETICA
Cannabis e Cosmetici per il mercato americano
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Negli ultimi anni il concetto di Microbioma è diventato uno dei maggiori trend del mercato cosmetico in America, accompagnato da un aumento esponenziale di prodotti “biotici” che promettono di proteggere, riequilibrare e ripristinare la microflora cutanea, rivolti al face care, body care ed hair care.
La multinazionale Unilever, che vanta nel suo portafoglio marchi beauty come Dove, Vaseline, Murad e Tatcha, ha studiato il microbioma della pelle per 15 anni, con l’obiettivo di creare formule dermocosmetiche in grado di aiutare a proteggere e stimolare l’equilibrio del microbioma cutaneo, ovvero l'insieme dei batteri presenti naturalmente sulla superficie della pelle e in grado di mantenere efficiente la funzione della barriera cutanea; proteggendola da infezioni, allergie, e persino eczema e acne. Il microbioma fa parte del singolo patrimonio genetico e cambia non solo da individuo a individuo, ma anche in base alle diverse zone del corpo. Con la sua suite di marchi per lo skyncare, Unilever punta a sfruttare le sue acquisizioni scientifiche sul microbioma, supportate anche dall'intelligenza artificiale, per curare più efficacemente i problemi della pelle, tra cui anche l'acne.
Possiamo osservare una crescente scala di vantaggi nella familiarità con cui i consumatori Americani si stanno approcciando ai prodotti microbioma-friendly, sempre più consapevoli del fatto che il microbioma non è più solo una parola in voga degli ultimi tempi in America, quanto piuttosto un percorso che può guidare a comprendere meglio le problematiche della propria pelle, - ha affermato il dott. Jason Harcup, responsabile della ricerca e sviluppo delle linee di prodotti skincare e luxury di Unilever North America.
Unilever ha collaborato con un team di ricercatori, dottorandi e reti industriali in America e nel mondo, per raccogliere oltre 12.000 campioni di microbioma in centinaia di studi clinici condotti a livello globale, generando oltre 12 terabyte di dati sul microbioma. L'aspetto della raccolta dati è molto importante, poiché secondo le ultime scoperte, i fattori ambientali e le relazioni interpersonali possono influenzare il microbioma di un individuo. La raccolta dati è stata notevolmente accelerata dalla rapidità di elaborazione tramite intelligenza artificiale, implementata da Unilever nel 2021 per sequenziare e decifrare enormi quantità di dati.
La raccolta di svariati campioni geografici provenienti da India, Cina e Stati Uniti ha permesso di capire come funziona il microbioma cutaneo. Nonostante l’elevata variabilità interindividuale, si ipotizza che vi sia un nucleo comune di batteri e relativi geni detto “core microbioma”, che garantirebbe un set di attività trofiche di base, ed è proprio sul core microbioma che accomuna le diverse popolazioni che si sono concentrati i ricercatori per studiare le formulazioni di prodotti skincare mainstream. Tra i fattori invece che possono modificare il microbioma cutaneo troviamo l’inquinamento, radiazioni UV, utilizzo di prodotti aggressivi per la cura del corpo e capelli, ma anche le disposizioni evolutive, le condizioni della pelle e l’età. Ad esempio, secondo i ricercatori di Unilever, la misurazione di un microbioma può rivelare se una donna è in menopausa con un grado di precisione dell'80%.
La multinazionale ha utilizzato una sempre più crescente attività di ricerca per iniziare a creare un'intera suite di prodotti sia nei marchi del segmento lusso, sia in quelli mainstream. In generale, tutte le linee skincare sono studiate per aiutare a rafforzare, riequilibrare e proteggere il microbioma cutaneo. Deep Moisture Body Wash di Dove, ad esempio, è stata lanciata nel 2019 e attraverso studi peer-reviewed è stato dimostrato che altera meno il microbioma dei saponi tradizionali. Il bagnodoccia idrantante che combina tecnologia Nutrium Moisture contenente ceramidi, aiuta la pelle a sostenere la barriera cutanea e ricostruire i grassi o lipidi naturalmente presenti sulla cute, mentre nella maggior parte dei marchi beauty le formulazioni cosmetiche utilizzano ceramidi per via topica. Altri lanci di linee di Unilever includono la nuova lozione Microbiome Care di Vaseline, una formulazione arricchita con prebiotici, contenenti colture vive di batteri che promuovono l'equilibrio batterico positivo nel pH della pelle e stimolano l’attività dei batteri amici della pelle. Anche nella linea hair care di Unilever, Living Proof Dry Scalp Treatment, lanciata nel 2020, lo shampoo agisce sia come antiforfora che da riequilibrante per la microflora del cuoio cappelluto. Nella gamma di Unilever della linea lusso, Tatcha ha debuttato con Indigo Skin Repair nel 2021; utilizzando indaco giapponese e ceramidi per ripristinare la barriera cutanea.
Man mano che la ricerca si amplierà su scala globale, Unilever si concentrerà sempre più su linee di prodotti per il trattamento dell'acne. - Verranno scardinati i vecchi paradigmi della medicina tradizionale sull’acne secondo cui i colpevoli dell'acne sono i batteri cattivi, ha affermato il dottor Harcup. I futuri trattamenti per la cura della pelle saranno in grado di indirizzare e “lavorare” con microbi specifici per migliorare le condizioni della pelle. La dott.ssa Samantha Samaras, responsabile della ricerca e sviluppo di bellezza e benessere presso Unilever, è d'accordo. - Il primo malinteso è che il microbioma sia statico e che ci siano batteri “buoni e cattivi e basta solo 'entrare' nella microflora e uccidere i batteri cattivi e tutto andrà a posto, quando in realtà sono ambienti di vita incredibilmente complessi, - ha affermato.
Prevenire o controllare malattie dermatologiche favorite dalla rottura dell’equilibrio microbioma, come l’acne, è un argomento caldo nelle attuali tendenze di bellezza, in particolare tra la Gen-Z e i Millennial in America. Per apprendere e sviluppare nuovi prodotti per la cura della pelle servono certificazioni come quelle offerte dal consiglio di certificazione consultivo Kind to Biome, che si stanno rivelando fondamentali per mostrare quali prodotti non “disturbano” la barriera cutanea e quali, invece, utilizzano probiotici e prebiotici attivi e funzionali. - Forse il mito più grande da sfatare oggi è che l'uso di probiotici nello skincare apporti benefici alla tua pelle. Nella maggior parte dei prodotti in commercio questa è una bufala, perché gli organismi viventi nei probiotici non possono sopravvivere in prodotti senza soluzioni di packaging intelligenti e arrivare intatti sulla pelle, - ha affermato David Koo Hjalmarsson, co-fondatore dello standard di certificazione Kind to Biome. Tula, ad esempio, è un marchio beauty Americano che sottolinea il suo impiego di estratti probiotici, oltre che di superfood, nei suoi trattamenti skincare. Nuovi marchi Americani come Bowe Beauty e Shielded Beauty della Dr.sa Whitney stanno mettendo il microbioma al centro delle loro gamme di prodotti.
I ricercatori Unilever, inoltre, stanno riscontrando che i kit di test genetici della pelle simili a quelli dell'azienda USA 23andMe, potrebbero arrivare in commercio per permettere ai consumatori Americani di farsi in autonomia un'analisi accurata del proprio microbioma cutaneo. Ciò significherebbe che in futuro i clienti Statunitensi potrebbero rivolgersi ai loro marchi skincare di fiducia e dirgli esattamente di quali prodotti hanno bisogno, in base alle esigenze del loro microbioma e ai batteri presenti sulla loro pelle.
I benefici del microbioma sono stati anche collegati alla salute dell’asse intestino-cervello. "Non si parla solo di benefici della pelle quando si parla di microbioma, ma di un’area di salute più ampia che collega pelle, cervello e intestino", ha affermato il dottor Samaras . "Indagando questa connessione possiamo andare oltre i benefici che vediamo, in termini di acne e barriera di controllo degli odori, e verso i benefici più olistici del benessere e del tono dell'umore", ha affermato.
ADM, leader globale nella nutrizione umana e animale, prevede cinque tendenze che guideranno il settore globale del microbioma, grazie all’analisi dei dati della sua piattaforma proprietaria Outside Voice, che consente ai giganti dell'e-commerce in America di raccogliere recensioni di prodotti su Whatsapp
Esiste un numero crescente di prove scientifiche che collegano il microbioma intestinale ad aspetti chiave della salute e del benessere - ha affermato Mark Lotsch, presidente della salute e benessere globale di ADM. - La nutrizione è uno degli strumenti più efficaci a nostra disposizione per supportare la sana funzione del microbioma. La ricerca di ADM sta portando alla ribalta nuove scoperte e approfondimenti, dimostrando i potenziali impatti positivi del supporto del microbioma dietetico sugli aspetti della salute e del benessere.
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