CHE COS’È UN POP-UP? “Punto vendita temporaneo e innovativo, i cui battenti rimangono aperti da pochi giorni a pochi mesi.”
Quella dell'America non è una crisi, ma un cambiamento radicale nel modo di vendere ed acquistare, uno spostamento dal fisico all'e-commerce, dal negozio tradizionale alla vendita online. La moltitudine di locali sfitti e il conseguente calo degli affitti consente a nuove strategie di marketing di farsi strada: i pop-up store stanno facendo il boom. Negli ultimi anni i pop-up store negli Stati Uniti sono proliferati. Quella che prima era una strategia di marketing per pochi che permetteva a brand emergenti di farsi conoscere è diventata oggi uno strumento di marketing adottato sia dai brand di lusso che da quelli indipendenti. Il negozio temporaneo è allo stesso tempo un canale di acquisizione clienti, una strategia di branding e un modo per vendere. È un piccolo rischio di cui prendersi carico ora che i costi degli affitti dei negozi in America si sono abbassati: non devi spendere quanto spenderesti se volessi aprire un punto vendita fisico permanente.
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I segreti per aprire un popup store di successo a New York
I brand possono usare i pop-up store per testare potenziali location prima di fare un investimento in un affitto di un negozio a lungo termine. Il picco di popolarità raggiunto dai pop-up può essere in parte attribuito anche all’instabilità del mercato immobiliare delle locazioni commerciali. In America, i proprietari dei negozi sono diventati bendisposti agli affitti a breve termine. A New York in particolare, più aumentano I locali liberi in diverse parti di Manhattan, più calano gli affitti. Se da una parte chiudono i negozi tradizionali e aumentano i locali liberi, gli affittuari americani si dimostrano disponibili ad affittare i loro negozi per periodi brevi come una settimana.
E se da una parte i contratti di affitto dei locali nelle vie più famose durano sempre meno, dall’altra in città come New York o Miami ci sono molti negozi liberi a basso prezzo. L’estrema volatilità dei pop-up store rappresenta un tentativo di risposta alla crisi dei punti vendita fissi, perché consente un forte abbattimento dei costi, come i canoni di affitto degli immobili. In risposta alla natura effimera dei pop-up store, i consumatori vivono una sorta di “ansia da evento”: sapendo che un determinato prodotto non sarà sempre a disposizione, si sentono sollecitati ad acquistare.
Quest’anno la competizione per gli spazi adibiti a pop-up si intensificherà ulteriormente. Sempre più brand online useranno i pop-up store per affiancare al loro sito internet un corrispettivo fisico che possa fungere da punto di contatto reale con i consumatori.
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L'indicatore più significativo della performance di un punto vendita fisico sono le vendite a piede quadro [sq. ft.] È il numero per eccellenza a cui guardano gli analisti di Wall Street per giudicare i department store e qualsiasi altra catena di negozi al dettaglio in America.
Se le vendite si spostano dal punto di vendita fisico alla vendita online, con l'e-commerce, la resa a piede quadro del punto vendita fisico scende e negozi che prima erano profittevoli adesso non lo sono più. Con questa logica il management dei department store americani e delle catene al dettaglio decide di chiudere i punti di vendita fisici che diventano marginali.
Nello sforzo di migliorare il rendimento dei propri punti vendita, ad esempio, la catena di department store americana Macy's ha deciso di chiudere i 40 punti vendita con le vendita a piede quadro più basse e allo stesso tempo sta riducendo la dimensione media di tutti i suoi negozi [entro certi limiti riducendo il denominatore del rapporto "vendite totali" / "superficie del negozio" il risultato migliora]
L’apertura di un pop-up store aggiunge un elemento di novità nell’industria della vendita al dettaglio negli Stati Uniti, che sta affrontando un cambiamento radicale delle abitudini del consumatore e la crescita di nuovi concorrenti che vendono solo online. I brand vedono i pop-up come un’opportunità per esporsi velocemente al pubblico. È il caso di Daniel Wellington, un’azienda di orologi che si è fatta conoscere prima tramite social media e che ora ha aperto pop-up store in diverse metroaree degli Stati Uniti (New York, Boston, Miami…) Il temporary store è una strategia di marketing che fa da ponte tra l'e-commerce e il consumatore finale perché:
A SoHo, New York, i pop-up store sono molto popolari, ne spuntano di nuovi ogni settimana, fatto che mantiene il quartiere vivace e meta per nuovi potenziali consumatori. Lo scorso Maggio ha aperto su Broadway “Artists and Fleas”, un market che accoglie al suo interno diversi rivenditori e che ha rimpiazzato un negozio di Armani di 900 metri quadri che aveva chiuso in marzo.
Contrariamente a quanto emerge dai dati statistici, i millennials vogliono ancora toccare con mano e godersi l’esperienza fisica dello shopping e per trovare successo nel mondo del pop-up, i brand emergenti devono essere più innovativi che mai per sbaragliare la concorrenza.
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