Negli ultimi anni, specialmente per ciò che concerne le startup “technology-based” con sede negli Stati Uniti, la fonte di finanziamento alla quale le imprese hanno avuto maggiormente accesso sono stati i capitali investiti dai Venture Capital. Questi investimenti, nonostante il supporto, l’alto rischio e la forte pubblicità hanno portato, secondo i dati del Cambridge Associates U.S. VC Index, un mero 6,07% di “10 year – return”, valore molto al di sotto della media del NASDAQ e del Dow Jones.
I motivi sono molteplici:
- Le imprese ricevono fondi quando sono ancora “acerbe”, senza un mercato sviluppato oppure quando il business è ancora in evoluzione.
- Le imprese ricevono più fondi di quanti ne abbiano effettivamente bisogno, non impegando le risorse in maniera efficiente.
- I VC, oltre ad investire capitale di rischio pretendono diritto di voto in alcune delle scelte di ordinaria amministrazione, accelerando (o rallentando) eccessivamente il processo di crescita organica dell’impresa, al fine di perseguire guadagni di breve periodo.
Questo punto è cruciale: sono sempre più gli imprenditori che preferiscono mantenere il controllo delle proprie startup piuttosto che reperire ingenti fondi e non poter agire con la dovuta libertà. Jay Miletsky, CEO & Founder di MyPod Solutions, ha costruito la sua fortuna limitando il capitale diluito ad Angel Investors al 15%, permettendogli di mantenere il pieno controllo delle scelte operative e strategiche. Josh Shabtai, creative director di bMuse, durante la sua esperienza di fundraising, ha notato come spesso i VC impostassero la relazione sul mero ritorno economico piuttosto che sul miglioramento del prodotto o la soddisfazione del cliente. Questo tipo di focus non è più accettato dall’imprenditore, non più disposto a mettere in secondo piano prodotto e clienti.Basil Peters (autore di “Early exits: exit strategies for entrepreneurs and angel investors”) afferma che, a fronte di questo nuovo atteggiamento degli imprenditori, il mercato dei finanziamenti di Venture Capital alle startup negli USA si sta evolvendo, dando spazio a fondi più piccoli, più adatti a lavorare con logica “strategica”, piuttosto che meramente “finanziaria”.