Rifiuto del visto B1 per gli Stati Uniti
Nella maggior parte dei casi si può rimediare e alla fine ottenere il visto
Le ragioni del rigetto della richiesta di un visto B1 sono le più varie ma le conseguenze sono sempre le stesse:
- in primo luogo il rifiuto della richiesta di visto B1 comporta sempre l'annullamento automatico dell'ESTA;
- in secondo luogo va tenuto presente che le conseguenze del visto B1 negato ricadono sempre sulla persona.
Contattateci ed esamineremo nel dettaglio il vostro caso per ripresentare la domanda in Consolato
Rifiuto Visto B1 - Le Statistiche del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America
Il Dipartimento di Stato americano pubblica ogni anno delle statistiche sull'attività di revisione delle domande di visto per gli Stati Uniti presentate in tutto il mondo. Uno dei dati è la percentuale di rigetto delle domande di visto.
Per l'Italia, il tasso di rifiuto del visto B1 è passato dal 2,4% nel 2006 al 10,86% nel 2016: un aumento del rigetto delle domande di visto B1 del 400% in 10 anni!
Il tasso di rifiuto delle domande da parte di italiani si è poi, potremmo dire, stabilizzato: 9,7% nel 2022 e 10,6% nel 2023. Si tratta di valori tutto sommato fisiologici, poiché sostanzialmente in linea con gli altri principali paesi europei.
Liberia e Mauritania sono fanalini di coda della classifica con tassi di visto B1 negato superiori al 70% !
Il Liechtenstein, Monaco e San Marino sono invece i più giudiziosi con un tasso di domanda di visto B1 rigettata dello 0% .
Secondo un rapporto del 2023 del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, nel 2022 ci sono state circa 62 mila richieste di visto B1 approvate per cittadini italiani (+20% rispetto al 2021).
Una breve premessa per capire le ragioni alla base del rifiuto del visto B1:
- Il visto B1, come tutti i visti per gli Stati Uniti, è un visto di scopo ed ha una funzione precisa: permettere l'ingresso negli Stati Uniti per condurre attività di "Business". Ci sono poi delle sottocategorie a sè di visto B1 che rispondono a scopi ancora più specifici come ad esempio il visto B1 Industrial Worker oppure il visto B1 Prospective Investor.
- Come la maggioranza dei visti per gli Stati Uniti poi, il visto B1 è un visto "Non Immigrant": presentare la domanda di visto B1 fa quindi scattare la presunzione di voler emigrare negli Stati Uniti ed un onere di chi presenta la richiesta di visto B1 vincere questa presunzione.
Se si tengono presente questi due punti si ha un'idea chiara di quali sono le ragioni che portano al rigetto della domanda del visto B1:
- Nella domanda di visto non sono state presentate in maniera corretta, completa e convincente le attività di "business" che dovete svolgere in America; oppure
- Non siete riusciti a vincere la presunzione di voler emigrare in maniera permanente negli Stati Uniti.
La soluzione al rifiuto del visto B1 è quella di ripresentare la domanda al Consolato Americano in maniera:
- Corretta, completa, ben fatta ed articolata dal punto di vista della sostanza dei fatti e delle ragioni di business che richiedono la presenza in America del richiedente il visto.
- Perfetta ed organizzata dal punto di vista formale (altro aspetto fondamentale da non sottovalutare mai).
Tutto questo, naturalmente, nel presupposto che ci sia perfetta buona fede da parte di chi presenta la richiesta di visto B1
Il problema con il visto B1 è che viene spesso preso sottogamba, esiste la "leggenda urbana" che il B1 sia un visto "facile" che viene concesso "senza troppe storie"
Ed infatti attorno ai B1 per gli Stati Uniti è sorta un'industria della richiesta del visto. Ci sono agenti di viaggio che si occupano loro di fare la richiesta di visto al Consolato Americano per conto dei loro clienti al costo di 200 euro o giù di lì. Ci sono anche dei "kit" per la richiesta di visto B1 che si possono comprare online dove si possono scaricare domande precompilate anche quelle per pochi euro. Molti, per risparmiare, pensano poi di preparare la domanda di visto B1 da sè. La qual cosa tra l'altro è possibilissima: NON È OBBLIGATORIO SERVIRSI DI UN CONSULENTE O DI UNO STUDIO LEGALE per preparare la domanda di visto.... A patto però di sapere bene cosa stiate facendo. Il problema è proprio questo: la materia si è fatta complicata e servono conoscenze specializzate per poter presentare una domanda di visto B1 ben fatta dal punto di vista sostanziale e formale.
ExportUSA lavora da anni con uno dei migliori studi legali americani specializzati in Immigration
Nel corso degli anni abbiamo acquisito una solida esperienza in materia di visti anche perchè ci confrontiamo quotidianamente con i nostri avvocati specializzati quando preparano le domande di visto.