L'economia USA è sana e l'inflazione in riduzione portano la FED ad un taglio dello 0,5%: le aspettative nell'economia reale si risollevano

Lucio Miranda intervistato da Manuela Donghi durante la trasmissione Next Economy di Giornale RADIO il 19 settembre 2024

[→ clicca qui per ascoltare l'intervista sul canale radio]

Il palazzo della Federal Reserve a Washington

Di cosa si è parlato nell'intervista

MANUELA DONGHI
Anche sul Financial Times questa mattina c'è la foto di Jerome Powell. Con questa decisione, la FED ha optato per il taglio più pesante.
Cerchiamo di capire se davvero possiamo parlare di taglio drastico ma soprattutto cosa significa nell'economia reale? E cosa faranno le altre banche centrali?
Ne parliamo con Lucio Miranda, Presidente di ExportUSA.
Prima domanda: Fed, taglio tassi 50 punti base, lei se lo aspettava?  

LUCIO MIRANDA
Diciamo che fino a un mese fa tutti in America pensavano a un taglio di 25 punti base. Poi le aspettative sono cambiate molto nel corso del tempo, perché sono passate di nuovo a 50, poi 25 e negli ultimi 2 o 3 giorni le aspettative per un taglio dei tassi di 50 punti base su tutto il mercato aveva ripreso quota e infatti così è andata. Noi pensiamo che non sia un taglio drastico. Alla fine dei conti, durante la fase di aumento dei tassi, la Fed ha aumentato i Fed Funds di tre volte, con aumenti di 75 punti base consecutivi seguiti da un aumento di 50 punti base, quindi abbiamo già visto situazioni di questo tipo. Come ha detto Jerome Powell, è un taglio che prende atto del fatto che l'economia è sana, che l 'inflazione è su un sentiero di riduzione.
Infatti, a secondo dell'indice che si guarda siamo tra il 2,5 e il 2,6% all'anno e il mercato del lavoro degli Stati Uniti si è raffreddato, ma non siamo in una situazione di licenziamenti generalizzati, il tasso di disoccupazione è a 4.2, la Fed quindi ha avuto adesso la possibilità di concentrarsi non più sull'inflazione ma sull'occupazione visto che la Fed ha il duplice mandato, massima occupazione e controllo dei prezzi, quindi mi sembra una mossa appropriata.

MANUELA DONGHI
Durante la conferenza stampa Powell ha precisato anche la questione relativa al ritardo che c'è stato nell'intervenire sui tassi è consapevole; da taluni vengono attribuite colpe alle banche centrali,
non solo alla Fed ma anche alla BCE per esempio nell'essere intervenute troppo tardi rispetto al controllo dell'inflazione e ciò ha portato appunto a questo periodo prolungato e dinamico di rialzo dei tassi. Powell ha riconosciuto di aver atteso consapevolmente, agendo nel momento che è stato ritenuto fosse opportuno.
Come valuta lei questo atteggiamento?


LUCIO MIRANDA
In effetti la Fed agli inizi forse aveva preso le cose un po' sotto gamba, nel senso che pensava si trattasse di un'inflazione transitoria, per cui si sono mossi più tardi, però io non penso che quella dei 50 punti base sia adesso una mossa fatta per recuperare o per non essere in ritardo, è solidamente ancorata su una situazione economica americana che è cambiata in modo favorevole che consente 50 punti base di taglio.
Se posso aggiungere una mia impressione personale, ho visto un Powell nella conferenza stampa molto più rilassato del solito, come se fosse sollevato e anche questo è importante e questo mi fa pensare bene
perché alla fine dei conti sì, è la Banca Centrale Americana, abbiamo i dati, ma alla fine sono delle persone, quindi anche quello influisce e vederlo così mi ha dato un buon feeling.

MANUELA DONGHI
Le chiedo: voi di ExportUSA che vi occupate di economia reale: cosa potrebbe cambiare nell'immediato, perché ovviamente poi è tutto ancora da vedere rispetto alle prossime mosse, ma dopo questo maxi taglio, come lo definiscono tutti, cosa potrebbe cambiare?

LUCIO MIRANDA
In termini concreti è un maxi taglio se noi lo vediamo dal punto di vista di una banca centrale che si muove a colpi di 0,25 e se pensiamo ai Fed funds - che però in realtà non toccano la vita di molti - quindi in termini reali si tratta di un taglio che non ha grosse implicazioni in termini pratici. Quello che cambia però, e cambia molto, sono le aspettative: tanti progetti di investimento negli USA si basano sull'aspettativa di quello che sarà il domani, il fatto di vedere una banca centrale così confidente e un taglio così importante per una banca centrale, secondo noi, instilla nuova fiducia nel mercato per i progetti di investimento di qui ai prossimi due o tre anni, di conseguenza l'effetto più che essere reale in termini pratici è sicuramente importante in termini di aspettative che si risollevano.

MANUELA DONGHI
Il sentiment è tutto, se abbiamo delle buone visioni rispetto al futuro, investiamo di più e restiamo meno fermi, al contrario invece tendiamo a bloccare tutto fino a quando non arrivano notizie più confortanti. Grazie di questo intervento.

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