CONSULENZA
Le norme per esportare e vendere abbigliamento negli USA
La Federal Trade Commission degli Stati Uniti emana e applica le norme relative all’etichettatura dei capi da porre in vendita negli Stati Uniti
Aggiornamento del 1 Febbraio 2023
L’industria americana della moda maschile sta vivendo un momento di crescita e trasformazione che supera anche quello della moda femminile, nonostante quest’ultima sia al primo posto in termini di fatturato. Infatti, dopo lo stop del 2020 dettato dalla pandemia, il settore dell’abbigliamento maschile è tornato a performare positivamente con un valore stimato di oltre $110 miliardi.
Gli Stati Uniti sono il quarto mercato per le esportazioni di moda uomo italiana: nel 2021 l’export di abbigliamento maschile negli USA è cresciuto del +13,4%, nel 2022 del +26,1% a €6,5 miliardi. I capi e accessori Made in Italy più richiesti sono stati camicie (+41,2%), cravatte (+32,4%), vestiario esterno (+26,8%), maglieria (+23,7%) e abbigliamento in pelle (+23%).
La tendenza attuale vede una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti, con i consumatori che cercano capi dal valore che va oltre a quello estetico: di nicchia, ben costruiti, che possano durare nel tempo. Inoltre, c’è una crescente sensibilità verso la sostenibilità. Anche gli uomini desiderano ridurre l’impatto ambientale del loro armadio e si impegnano a sostenere i brand che agiscono in modo coerente con i valori nei quali dichiarano di credere.
Il segmento dell’abbigliamento uomo online sta giocando un ruolo sempre più importante nella moda in America, in quanto i canali online permettono di vivere esperienze di shopping gratificanti e meno esigenti in termini di tempo. Mentre l’e-commerce è cresciuto del +6.8% negli ultimi cinque anni, il segmento offline si è contratto di circa il 12% pur restando un canale di acquisto rilevante per i consumatori di sesso maschile. Anche la tecnologia sta facendo la differenza tra check-out e abbandono del carrello: i principali siti di e-commerce degli Stati Uniti utilizzano sofisticati algoritmi di raccomandazione e personalizzazione dei prodotti che da un lato consentono alle aziende di incrementare il valore degli acquisti, dall’altro riescono a fidelizzare il consumatore aumentando il suo Lifetime Value.
La moda ha subito un reset culturale negli ultimi anni. Non è raro che le donne indossino abiti androgini; tuttavia, la l'abbigliamento maschile è cambiato in modo più significativo.
In generale, la propensione dei social a lanciare microtrend di breve durata ha reso le tendenze stagionali meno dominanti, lasciando spazio agli uomini per esplorare il proprio stile e soprattutto sperimentare. Così, ci saranno tanti stili tra cui scegliere e con cui giocare.
La moda gender-fluid sta guadagnando sempre più terreno grazie alla Generazione Z e al nuovo atteggiamento dei consumatori nei confronti di identità ed espressione di genere. Basti guardare le calzature da uomo che domineranno il 2023, sottili, delicate, femminee come le ballerine lanciate da Miu Miu, o la diffusione di capi larghi e/o voluminosi che giocano con le proporzioni e si allontanano da ogni canone dell’abbigliamento maschile tradizionale.
Gli uomini stanno iniziando ad apprezzare le silhouettes più ampie: di conseguenza, i capi super aderenti hanno iniziato a sembrare datati e si è aperto uno spiraglio per i capi con vestibilità ampia. A crescere in popolarità anche la sartorialità, non necessariamente fatta di completi coordinati ma anche decostruita: cappotti, blazer o pantaloni dal colore/tessuto/forma unici abbinati a qualcosa di semplice, come in alcuni dei look di Givenchy (immagini sotto).
Il 2023 sarà anche l'anno dei cappelli stravaganti. L'anno passato ha visto molti lanci di brand di cappelli, che vanno dai berretti in pile morbidi ai berretti con le orecchie da coniglio all'uncinetto. Del resto, il cappello è un accessorio che può elevare e sdrammatizzare qualsiasi look se ha un design innovativo. Insomma, è evidente che la mania dei cappelli stravaganti è appena iniziata.
Articolo originariamente pubblicato il 18 Febbraio 2019
Nel 2014, abiti e blazers sono stati estremamente popolari nei grandi magazzini e nelle boutique di grandi città come New York, Chicago, Los Angeles o Miami. Le vendite di abiti maschili e blazer in America hanno mostrato un tasso di crescita più dinamico rispetto alle vendite del resto del comparto dell’abbigliamento maschile (7%), seguito da giacche e cappotti, che hanno registrato un aumento delle vendite del 6% rispetto all'anno precedente.
In aggiunta, gli uomini americani sono sempre più spinti dalla ricerca del comfort, tant’è che molti marchi di moda famosi in America hanno incominciato a produrre “jogging style” jeans. Ad esempio, la Lee Jeans ha introdotto la linea Active Comfort Denim per la collezione uomo primavera estate 2015.
Da non sottovalutare l’idea di esportare capi per taglie forti negli Stati Uniti. Infatti, nonostante il 40% degli uomini sia sovrappeso, il mercato taglie forti resta un segmento largamente malservito.
In generale, il prezzo medio dell’abbigliamento maschile è rimasto statico nel 2014, con negozianti e produttori costretti a tenere prezzi bassi per assecondare la predilezione dei consumatori americani abituati a promozioni e sconti dall’inizio della crisi.
È molto improbabile che l’interesse nella moda maschile cali negli anni a venire, in quanto i giovani sono le colonne portanti delle nuove tendenze fashion che si stanno sviluppando in America.
Molti designers di vestiti da uomo di alta qualità stanno anche loro abbracciando sempre più materiali che combinano creatività e comfort: un abbinamento ormai considerata la nuova tendenza dell'abbigliamento maschile giovane in America. Inoltre, sono sempre più di moda i tessuti ecologici, anche alla luce del fatto che i Millennials sono sempre più interessati a sapere la storia del capo di abbigliamento che stanno acquistando: dalle sue origini all'impatto ecologico.
Come detto, capi atletici e comodi sono la tendenza principale della moda maschile negli Stati Uniti. Per questo motivo, i colori in voga nella prossima collezione primavera/estate saranno tinte accese, che si associano facilmente con abiti rilassati e sportivi. Saranno presenti vistose sfumature di rosso, arancio, giallo, verde e rosa, ma è la continua influenza di blu e verde che richiama di più l’attenzione.
In più, tutte le tonalità di grigio avranno un forte impatto sulla collezione primavera / estate per via della loro versatilità e per come s’intonano facilmente con i colori accesi. Anche il cosiddetto golden cork (sughero), considerato un nuovo colore neutro, sarà molto presente nella prossima stagione.
In quanto a gradazioni di tonalità, ci sarà un apprezzamento generale dei mezzi toni sfumati. Questa tonalità è considerata molto versatile in quanto può essere usata sia per abiti casual che per capi eleganti.
Per concludere, alla luce dei nuovi trend che per la moda maschile in America vanno verso una richiesta di capi sempre più ricercati e sartoriali, assieme ad un interesse verso tessuti ecologici, per noi italiani esportare abbigliamento uomo in America adesso appare alquanto vantaggioso. Il marchio “Made in Italy” nel mondo della moda, infatti, è tipicamente associato a prodotti esclusivi e tessuti di alta qualità ed ecologicamente corretto cui si associa un design raffinato e di tendenza. In altre parole, il design italiano di moda uomo ha un posizionamento che sposa perfettamente le tendenze emergenti nell'abbigliamento maschile in America.
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