ECONOMIA USA
Aggiornamenti sulla politica monetaria negli USA
Temi trattati: Politica monetaria FED - Tassi di interesse in America - Manovra economica espansiva - Riduzione tasse sulle società - Previsioni sul cambio Euro Dollaro
ExportUSA inizia oggi la pubblicazione di una pagina dedicata all'analisi e al commento dell'andamento e delle tendenze del mercato monetario americano e dei titoli di stato a reddito fisso americani. L'analisi si focalizzerà principalmente sui T-Bill a un mese e sui Treasuries a 1; 10; e 30'anni. La pagina verrà aggiornata periodicamente e riporterà una analisi degli sviluppi più recenti del mercato USA dei titoli a reddito fisso.
I rendimenti dei bond USA di varie scadenze riportati nella tabella sottostante sono quelli relativi alla Par Yield Curve. I rendimenti dei titoli di stato Americani di questa pagina del sito di ExportUSA vengono aggiornati quotidianamente e riportano i rendimenti relativi alla chiusura del mercato dell'ultimo giorno lavorativo precedente. Per la giornata del 15 Aprile 2024, ad esempio, la tabella riporterà i rendimenti relativi alla chiusura del mercato di Venerdì 12 Aprile 2024
Fonte: https://home.treasury.gov/resource-center/data-chart-center/interest-rates/TextView?
Aggiornamento del 29 Agosto 2024
A partire dal 2023, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha adottato due misure principali per ridurre aggressivamente i rendimenti a lungo termine del debito pubblico degli Stati Uniti e, di conseguenza, i tassi di interesse a lungo termine nell'economia, come quelli relativi a obbligazioni societarie e mutui:
L'aumento della quota di emissione di T-bills a partire dalla seconda metà del 2023 ha ridotto la pressione sul rendimento dei titoli USA a 10 anni, che all'epoca aveva raggiunto brevemente il 5%. I riacquisti, iniziati ad aprile, hanno coinciso con un calo di quasi 100 punti base del rendimento dei titoli a 10 anni, nonostante la Federal Reserve fosse all'epoca ancora impegnata in una politica monetaria restrittiva. Il passaggio all'emissione di T-bills rappresenta una scommessa sul fatto che i tassi di interesse americani a lungo termine saranno più bassi nei prossimi anni rispetto a quelli registrati nel 2023 e 2024, e che il governo potrà quindi rifinanziare i T-bills in scadenza con titoli a lungo termine [10 anni e più] a tassi inferiori.
Aggiornamento del 23 Agosto 2024
A partire dal Gennaio 2020, con lo scoppio della pandemia, rendimento e prezzi dei bond USA hanno visto aumentare la loro volatilità in connessione con le misure di politica monetaria adottate dalla FED e con le mutevoli aspettative del mercato. Sono proprio le aspettative del mercato, che cerca di anticipare le mosse della FED in maniera parossistica, che determinano l'aumento della volatilità. Il tutto è accentuato dalla focalizzazione della FED, altrettanto parossistica, sul singolo dato economico pubblicato di volta in volta, sia esso il CPI, PCE, Jobless Claims etc.
Aggiornamento del 14 Maggio 2024
Il rendimento del Treasury a 30'anni passa dal 4.74% dell'1 Maggio al 4.59% del 14 Maggio 2024. Curva dei rendimenti dei titoli di stato americani per scadenze da un mese fino ai treasury a 30'anni.
Aggiornamento del 28 Dicembre 2023
Le aspettative di un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della FED spinge al ribasso i rendimenti dei titoli di stato Americani nell'asta del 26 Dicembre. Significativo il calo più marcato del rendimento dei titoli con scadenza due anni e, di converso, il rendimento dei Bill a tre mesi che rimane uguale a quello dell'asta precedente.
I rendimenti calano in corrispondenza delle scadenze che sarebbero più toccate da un prossimo taglio dei tassi di interesse in America, mentre il rendimento dei titoli a corta scadenza sono in equilibrio con le aspettative e la situazione del mercato. In altre parole non ci si aspettano cambiamenti significativi per ciò che riguarda la politica monetaria USA o le condizioni di liquidità del mercato di qui a Marzo 2024
Aggiornamento del 18 Dicembre 2023
Il cambiamento di indirizzo di politica monetaria della FED a valle dell'ultima riunione del FOMC il 13 Dicembre ha determinato un sensibile calo dei rendimenti dei titoli di stato americani soprattutto sulle lunghe scadenze: treasury con scadenza a 10 e 30'anni. Il mercato ha già scontato un taglio dei tassi di 175 punti base nel 2024 con un aumento dei prezzi dei titoli così pronunciato da spingere la FED a rilasciare dichiarazioni volte a cercare di calmare le aspettative relative ad un imminente taglio dei fed funds.
Asta dei titoli di stato americani del giorno 11 Dicembre 2023 | ||
Scadenza | rendimento | rendimento asta precedente |
---|---|---|
3-Year Note | 4.490% | 4.701% |
6-Month Bill | 5.190% | 5.190% |
10-Year Note | 4.296% | 4.519% |
3-Month Bill | 5.260% | 5.250% |
Asta dei titoli di stato americani del giorno 18 Dicembre 2023 | ||
3-Month Bill | 5.260% | 5.260% |
6-Month Bill | 5.130% | 5.190% |
Il giorno 12 Dicembre si è invece tenuta l'asta dei titoli di stato americani a 30'anni [30-Year Bond Auction] Il rendimento del titolo a 30'anni è sceso dal 4.769% al 4.344%. Nei giorni seguenti il rendimento ha continuato a scendere fino a toccare il minimo da Luglio nel corso della giornata del 18 Dicembre al 3.9970% per chiudere poi la sessione al 4.0480%.
Il treasury a 10'anni invece è ormai stabilmente sotto il 4% avendo chiuso la sessione di mercato del 18 Dicembre con un rendimento del 3.9350%
Aggiornamento del 4 Dicembre 2023
A partire da Novembre si era diffusa tra gli operatori la convinzione che la Federal Reserve avesse adottato una posizione "dovish", anticipando un ciclo di taglio dei tassi di interesse in America già dalla metà del 2024. Il passaggio di un "falco" come Christopher Waller, membro del Federal Reserve Board of Governors, tra le file delle "colombe" ha dato il via ad ulteriori rialzi. A valle delle opinioni espresse da Waller la scorsa settimana il rendimento del Treasury a 2 anni è sceso dal 4.70% al 4.5510%. Venerdì scorso i future sui Fed Funds scontavano taglio dei tassi di interesse in America dei 125 punti base e chiudevano in pieno rialzo il più grande rally mensile dei titoli di stato americani degli ultimi anni. In questo scenario quasi euforico le dichiarazioni del presidente della FED, Jerome Powell, durante un discorso tenuto allo Spelman College Venerdi, 1° Dicembre, non hanno sortito l'effetto sperato. Nel suo discorso il Presidente Powell metteva in guardia contro conclusioni affrettate circa la politica monetaria restrittiva adottata dalla FED sottolineando la disponibilità della Fed a rialzare ulteriormente i tassi di interesse in America se necessario.
Intanto, le aste dei titoli di stato americani a 3 e 6 mesi tenute nella mattinata di oggi hanno visto il rendimento scendere rispettivamente al 2.25% [5.28% nell'asta precedente] e 5.19% [5.24% nell'asta precedente]
Aggiornamento del 23 Novembre 2023, Giorno del Ringraziamento
Il prezzo dei treasury americani è normalmente influenzato da queste tre variabili:
A secondo del momento e delle aspettative del mercato in certi momenti una variabile predomina sulle altre, ma alla fine, al di la di anomalie tecniche di breve respiro, l'andamento dei titoli di stato USA è dominato da queste tre variabili. Ultimamente, ad esempio, la variabile "fabbisogno da finanziare" si era trovata al centro della scena ma gli eventi del mese di Novembre l'hanno messa in ombra [per il momento] Ecco una breve cronistoria degli ultimi sviluppi di un mercato, quello dei treasury americani, normalmente ESTREMAMENTE noioso, lento, lentissimo, ma che ultimamente sta catturando l'interesse degli investitori, sia privati, sia istituzionali.
Il 27 Ottobre, Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti aveva dichiarato che il totale d'asta previsto per il quarto trimestre 2023 sarebbe stato di 776 miliardi di dollari, ovvero un fabbisogno di finanziamento in calo 76 miliardi di dollari rispetto alle previsioni di Luglio, citando una previsione di incremento del gettito fiscale. L'annuncio aveva portato un certo sollievo ai mercati obbligazionari scossi per mesi da un eccesso di nuovo debito e i rendimenti del treasury a 10 anni erano scesi al 4,88%.
Il 29 Ottobre, a migliorare la situazione, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti aveva dichiarato che, sempre per il quarto trimestre 2023, avrebbe rallentato il ritmo degli aumenti delle aste per i treasury a 30'anni. In contrasto, a Luglio, il Department of Treasury aveva dichiarato di aspettarsi un totale d'asta di 1007 miliardi di dollari nel trimestre Luglio-Settembre, 274 miliardi di dollari in più rispetto a quanto previsto a Maggio, provocando un'ondata di vendite sul mercato dei titoli di stato americani. A seguito degli annunci del 27 e del 29 Ottobre, invece, i rendimenti del treasury a 10 anni sono scesi in una sola sessione di trading dal 4.89% al 4.844% a testimonianza dell'euforia del mercato.
L'asta per il rifinanziamento dei titoli di stato USA dell'1 Novembre ha infuso nuovo vigore nel mercato perchè ci sono stati delle modifiche nei valori delle aste dei titoli di stato, mantenendo invariato l'incremento delle emissioni a due-sette anni rispetto al mese di Agosto, ma riducendo di 1 miliardo di dollari l'incremento per le aste dei titoli a 10 e 30 anni. Invariata la quantità di treasury a 20 anni offerta a suo tempo aumentata di 1 miliardo di dollari nell'asta di Agosto 2023.
Il Dipartimento del Tesoro ha poi confermato le previsioni di Wall Street secondo cui sarebbero stati superati i livelli informali dei Treasury bills a breve termine, che normalmente rappresentano il 20% del debito complessivo in circolazione, aggiungendo che non vi è una tempistica prestabilita per il ritorno al di sotto di tale soglia. Il mercato ha reagito positivamente alla notizia: i prezzi sono aumentati e i rendimenti sono diminuiti. Il rendimento del titolo di riferimento del Tesoro statunitense, il Treasury a 10 anni, Giovedì era sceso al 4,444% rispetto al 4,874% del giorno precedente.
Il mercato lo ha interpretato come un segno che la FED si stia apprestando a tagliare i tassi d'interesse in America: Infatti, se penso che i tassi stiano per scendere non mi indebito a lungo, io, Department of Treasury americano, mi finanzio a breve, anche se i tassi sono più alti, con però la speranza che nelle prossime aste mi possa rifinanziare a lungo ma questa volta ad un tasso più basso [perchè la FED ha tagliato i tassi] E se la previsione è quella di un calo del tasso di inflazione, allora anche i rendimento dei titoli a breve scenderanno, rendendo quelli dei titoli a lungo, pur se in calo, comunque più attraenti di quelli dei T-Bills e Notes. Infatti, se l'inflazione cala, la curva dei rendimenti dei titoli normalmente torna ad avere una pendenza normale con i rendimenti a lungo più alti di quelli a breve.
A un certo momento, un'altra fonte di preoccupazione era stata quella che i paesi stranieri stessero vendendo i treasury americani. Ecco quindi la lista dei titoli di stato americani detenuti all'estero con il confronto Gennaio 2022 - Gennaio 2023. In effetti lo stock di titoli detenuti all'estero è sceso del 3.3%. Ma, se l'inflazione in America continua a scendere, e se la FED comincia a tagliare i tassi, la situazione potrebbe cambiare velocemente [anche perchè se scendono i tassi di interesse americani anche il dollaro dovrebbe scendere [assieme al costo della copertura del rischio di cambio]
[valori in milioni di dollari]
Gen 2023 | Gen 2022 | |
TOTALE | 7402.5 | 7655.9 |
Japan | 1104.4 | 1299.9 |
China | 859.4 | 1033.8 |
UK | 668.3 | 610.7 |
Belgium | 331.1 | 243.0 |
Luxembourg | 318.2 | 313.0 |
Switzerland | 290.5 | 295.4 |
Cayman Island | 285.3 | 272.1 |
Canada | 254.1 | 217.6 |
Ireland | 253.4 | 308.6 |
Taiwan | 234.6 | 247.1 |
India | 232.0 | 198.6 |
Hong Kong | 226.8 | 225.6 |
Brazil | 214.0 | 236.1 |
Singapore | 187.6 | 191.6 |
France | 183.9 | 232.9 |
Saudi Arabia | 111.0 | 119.4 |
Korea | 105.8 | 123.8 |
Norway | 104.4 | 115.8 |
Germany | 91.3 | 84.3 |
Bermuda | 77.4 | 69.7 |
Netherlands | 73.7 | 60.6 |
UAE | 64.9 | 44.9 |
Australia | 62.2 | 59.7 |
Mexico | 58.2 | 44.4 |
Thailand | 52.8 | 62.1 |
Philippines | 48.8 | 52.5 |
Israel | 46.1 | 63.8 |
Kuwait | 43.3 | 50.6 |
Iraq | 41.2 | 23.4 |
Poland | 40.9 | 44.9 |
Spain | 40.3 | 27.4 |
Italy | 40.2 | 42.1 |
Colombia | 39.5 | 33.3 |
Sweden | 39.5 | 54.5 |
Bahamas | 38.1 | 35.9 |
Vietnam | 36.3 | 42.3 |
Chile | 34.2 | 35.3 |
Peru | 31.8 | 29.0 |
All Other | 437.2 | 410.0 |
Aggiornamento del 3 Novembre 2023
RENDIMENTO / YIELD | |||
---|---|---|---|
03 NOV 2023 | 19 OTT 2023 | 02 NOV 2018 | |
T-BILL 1 MESE | 5.4% | 5.58% | 2.19% |
TREASURY 1 Anno | 5.293% | 5.44% | 2.70% |
TREASURY 10 Anni | 4.577% | 4.98% | 3.22% |
TREASURY 30 Anni | 4.77% | 5.11% | 3.46% |
La decisione della FED di non aumentare i tassi di interesse sui Fed Fund nel corso dell'ultima riunione del FOMC tenutasi il 31 Ottobre aveva già fatto sorgere nel mercato l'aspettativa che la politica monetaria americana potesse cambiare orientandosi verso una pausa del rialzo dei tassi di interesse. A supporto di questa aspettativa militava anche la considerazione che era la seconda riunione consecutiva del FOMC in cui la FED decideva di non aumentare i tassi di interesse USA.
Con i dati su inflazione e occupazione pubblicati nella prima settimana di Novembre, poi, il mercato ha decisamente abbracciato l'idea che la stagione dei rialzi dei tassi di interesse si fosse conclusa e infatti i rendimenti sono calati lungo tutta la curva con il rendimento del Treasury a 10 anni in evidenza per un calo di 50 punti base rispetto alla rilevazione di appena due settimane prima [19 Ottobre 2023]
La reazione del mercato è stata così immediata che già nella giornata del 2 Novembre l'asta dei T-Bill a 4 e 8 settimane ha segnato un deciso calo dei rendimenti:
La reazione del mercato è stata repentina e ci aspettiamo una correzione sul corso dei titoli nei prossimi giorni. La volatilità del rendimento dei treasury è stata amplificata da forti posizioni al ribasso prese nei giorni precedenti l'annuncio della FED da parte di grossi fondi di investimento non solo americani. Le notizie di segno contrario hanno preso contropiede i ribassisti che hanno dovuto ricoprire in tutta fretta le posizioni al ribasso determinando un'impennata dei prezzi dei treasury con parallela riduzione dei rendimenti.
Da notare che molti analisti di mercato non sono del tutto convinti che non si possano vedere ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della FED nel caso in cui i prossimi dati sull'inflazione in America e sull'occupazione non siano rassicuranti come quelli rilasciati nel corso delle ultime due settimane.
L'elevato debito pubblico americano rimane un altro elemento di preoccupazione per il mercato. Questo soprattutto a causa dell'ammontare di nuovi titoli di stato che il Dipartimento del Tesoro Americano potrebbe essere costretto ad emettere in futuro per finanziare il debito con conseguente pressione al ribasso sui prezzi dei titoli [e quindi al rialzo sui rendimenti] L'annuncio relativo agli ammontari delle tranche in emissione dei prossimi sei mesi ha per il momento rassicurato il mercato che si aspettava ammontari più alti. Di certo, in questa fase di potenziale cambiamento della politica monetaria americana sarà quantomai interessante seguire gli sviluppi del mercato dei treasury americani delle prossime quattro / otto settimane.
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