RISTORAZIONE
Ristoranti Italiani in America
TripAdvisor decreta Pane & Vino Trattoria, a Miami Beach, miglior ristorante in USA nella categoria Everyday Dining
Aggiornamento del 14 novembre 2024
Nel primo semestre del 2024, gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione per l'export di vini italiani, coprendo il 29% delle vendite complessive di vino italiano nel mondo.
I dati pubblicati dall'Osservatorio Federvini indicano un valore di 939 milioni di euro per le esportazioni Italia-USA, registrando +4,7% in valore e +2,5% in volume rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare:
- i vini fermi, nel primo semestre del 2024, hanno contribuito al fatturato totale per 668 milioni di euro
- i vini spumanti si posizionano al secondo posto con 260 milioni di euro
- il Prosecco ha generato un valore di 225 milioni di euro, registrando una crescita del 5,7% rispetto al 2023
- i vini rossi toscani e piemontesi registrano buoni risultati e anche i bianchi siciliani continuano a riscuotere successo.
L’interesse per i vini italiani negli USA è testimoniato anche dal successo riscosso da Vinitaly USA, un evento organizzato da Veronafiere a Chicago il 20 e 21 ottobre 2024 e che ha visto la partecipazione di oltre 200 aziende in rappresentanza di 1.000 etichette in degustazione e la realizzazione di masterclass di alto livello e talk sul vino, con oltre 350 partecipanti tra importatori, professionisti della GDO e del canale horeca. L’evento Vinitaly USA si è svolto poco dopo la New York Wine Experience di Wine Spectator, durante la quale sono stati annunciati i “Top 10 Wines of 2023”. Le etichette italiane ad aggiudicarsi un posto in classifica sono state: Brunello di Montalcino 2018 di Argiano, il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino e il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020.
Anche nel 2024, l’export di vino italiano verso gli Stati Uniti continua a registrare una crescita significativa, confermandosi un settore di importanza strategica per l'intero comparto vitivinicolo.
Aggiornamento del 21 Maggio 2024
Nei primi due mesi 2024 le esportazioni totali di vino italiano hanno toccato 1,14 miliardi di euro a valore: +9,5% sullo stesso periodo 2023, per 297,6 milioni di litri, a +8,2%. Le esportazioni di vino negli Stati Uniti sono salite del 5,9%, per un totale di 278,5 milioni di euro
Aggiornamento del 06 Maggio 2024
Secondo Ismea, le esportazioni di vino italiano sul mercato americano sono diminuite del -5,3% sul 2022. Alcune categorie performano positivamente:
Secondo gli esperti, il calo dell'export sarebbe dovuto più all'eccesso di stock nei magazzini che ai consumi, che ad ogni modo sono sempre più trainati dalla premiumizzazione. Bere meno ma meglio, quindi. Inoltre, nonostante la flessione, il Prosecco si riconferma il re dei vini italiani negli Stati Uniti.
A questo link i dati Ismea.
Da tenere d'occhio il trend delle etichette no e low alcol, che garantiscono anche margini superiori rispetto al prodotto tradizionale: si tratta di un mercato da oltre 600 milioni di dollari di fatturato in cui i vini hanno meno di 7 gradi alcolici, a fermentazione parziale o privati dell'alcol.
Ci sono già molte aziende europee che vendono vini analcolici o a bassa gradazione alcolica dall'altra parte dell'oceano. Nella consapevolezza che gli Stati Uniti sono dei veri e propri incubatori di tendenze globali, vendere vini no e low alcol sul mercato americano è un'opzione che suggeriamo di prendere in considerazione vista anche la deriva salutistica che i consumi degli americani hanno preso in questi ultimi anni.
Aggiornamento del 16 Novembre 2023
Gli Stati Uniti sono il mercato del vino più grande al mondo, con una quota di mercato del 40%, e la maggior parte dell’attività si concentra nello Stato della California, responsabile dell’80% della produzione vinicola nazionale.
Nonostante i grandi volumi prodotti internamente, il valore delle importazioni rimane elevato, a dimostrazione dell’interesse degli americani per la qualità dei vini europei, in cui si distinguono quelli italiani e francesi. Nel 2022, gli USA hanno importato vino dalla Francia per 2,7 miliardi di dollari e dall’Italia per 2,4 miliardi.
L’impatto dell’inflazione americana nel 2023 pesa sulle esportazioni di vino italiano, ma i packaging più economici come plastica e tetrapak fanno crescere le vendite, garantendo un prezzo più basso della media.
Dati positivi si registrano nelle vendite di vino italiano al ristorante, poiché i consumatori americani sono disposti a spendere di più per le occasioni speciali. Nel contesto dei bar, la birra sembra essere la scelta predominante, con il 35% delle vendite, rispetto al 10% del vino. Tuttavia, questa tendenza si inverte nei ristoranti, dove il vino diventa la scelta principale con il 35%, mentre la birra scende al 18%.
La tendenza che emerge da questi dati è la premiumizzazione dei vini, che vengono percepiti avere un valore superiore e come tali destinati a contesti e locali di lusso.
Il vino preferito dei consumatori americani si conferma il Pinot Grigio, che con 20 varietà offre soluzioni per tutti i gusti. Al secondo posto si posiziona il Prosecco e a seguire troviamo i grandi rossi italiani come Brunello di Montalcino, Chianti e Amarone.
Dal punto di vista regionale, a riscuotere il maggior successo è la Toscana, seguita da Veneto e Piemonte.
Una ricerca condotta da Statista dimostra come la Gen Z sia la meno avvezza al consumo di bevande alcoliche, ma anche in questo caso il vino inizia a guadagnare maggiore popolarità, segnando dati in aumento rispetto alle altre categorie di alcool, distinguendosi con un consumo del 20%.
La sfida è dunque conquistare questa fetta di popolazione, che presto sarà protagonista del mercato americano.
Aggiornamento del 21 Aprile 2022
Nel 2021 c’è stata un’inaspettata spinta alla spesa in America e il vino ha dimostrato ancora una volta di essere resistente durante i periodi di recessione. I consumatori americani continuano a preferire il vino di alta qualità in dose limitata, il che suggerisce che il segmento premium beneficerà di questo comportamento di consumo. Allo stesso tempo, i vini nella fascia di prezzo $9-$11.99 hanno ancora la quota maggiore negli Stati Uniti mentre le categorie di qualità medio-alta hanno minore successo sul mercato americano ma crescono con regolarità.
Parlando del segmento premium, il 2021 ha registrato il tasso di vendita più alto dal 2007. Le vendite di vini premium sono cresciute del 21% e il 53% delle aziende vinicole intervistate (tutte in attivo da oltre 20 anni) ha affermato che il 2021 è stato il migliore o uno dei migliori anni di sempre per vendere vino premium negli Stati Uniti.
In conclusione, per molti ristoratori americani il focus dei prossimi mesi sarà posto sulla vendita di vini classici e riconoscibili che hanno un indice di rotazione più alto, ad esempio quelli nella fascia di prezzo $9-$11.99. Dal lato premium, vendere vini unici importati a prezzi accessibili continuerà a essere redditizio e permetterà di attrarre un numero crescente di consumatori americani Millennial e Gen Z. [Fonte: Silicon Valley Bank, “State of the US Wine Industry 2022”]
Il mercato USA offre ancora opportunità per esportare e vendere vino . Per un piccolo / medio produttore italiano i costi per esportare e vendere vino negli Stati Uniti sono proibitivi perché la distribuzione del vino negli Stati Uniti è estremamente concentrata e gioca a favore dei grandi produttori di vino. ExportUSA ha sviluppato un sistema di vendita pensato specificatamente per i piccoli produttori di vino italiani che vogliono esportare e vendere i propri vini in America.
Le importazioni di vino negli Stati Uniti sono diminuite del 9.3% rispetto al 2019 a causa della pandemia, ma in termini assoluti sono migliorate. Rispetto al 2015, infatti, l'import totale di vino è cresciuto dello 0,9%, quello dall'Italia del 2,1% a 1,8 miliardi [Fonte: UN Comtrade]
Il business del vino italiano in America ha dunque vissuto un anno positivo, soprattutto in confronto a paesi come Francia, Spagna o Germania che hanno subito perdite veramente importanti dovute all'incremento dei dazi doganali. È una grossa opportunità per i produttori di vino italiani: l'Italia vanta una tradizione secolare nella produzione di vini di ogni qualità e, con oltre 2000 vitigni di cui quasi 300 nella sola Toscana, il nostro paese offre una varietà di vini capace di soddisfare ogni nicchia e fascia di consumo tra i consumatori americani.
In termini di strategia di vendita e di marketing questo si traduce con la capacità potenziale per il vino italiano nel suo complesso, di presidiare ogni nicchia di mercato di vino in America.
Per generare vendite interessanti basta essere presenti in maniera concreta in 5-10 aree metropolitane americane. Alcune aree metropolitane sono già sature. Una di queste è quella di New York Metro. Essendo la più importante per la vendita di vino in termini di valore e volume ha da sempre attratto una miriade di produttori e si è caratterizzata per la presenza di un numero molto elevato di importatori di vino che si focalizzano quasi esclusivamente sul mercato on premises (ristorante). Si tratta di canali di vendita per il vino estremamente frammentati che richiedono una costante presenza della forza di vendita per poter mantenere i volumi di vendita.
È preferibile per aziende non ancora presenti in USA concentrare lo sforzo di vendita per l'America in altre aree con potenziali di fatturato minori ma con un livello di competizione molto più ridotta. Sulla base della nostra esperienza possiamo confermare che l’attenzione verso il vino italiano è più forte nella provincia USA che non nelle aree di tradizionale accesso (New York in primis).
Una seria attività di promozione e di esplorazione di mercato richiede un periodo minimo di 3 anni. Questo periodo consente l’esplorazione concreta di tutte le maggiori 10 metroaree del mercato USA e consente di valutare l’accoglienza del prodotto e di fare una corretta analisi sulle prospettive di vendita in America.
Una efficace attività di promozione di vino per l'America richiede un costante contatto della struttura di assistenza con gli operatori del settore. Questo consente di analizzarne in anticipo le esigenze in termini di espansione di portfolio, anticiparne le richieste e ottimizzare la loro attività di ricerca e acquisizione prodotti.
L’attività di promozione in America deve essere svolta in loco e non richiede la presenza dei rappresentanti delle aziende presentante. Questo consente di ridurre in misura drastica i costi di vendita (si eliminano i costi di viaggio e soggiorno dei rappresentanti delle aziende) e rende la promozione di vendita più efficiente in quanto vengono presentanti più prodotti allo stesso tempo e le presentazioni vengono tarate sulla base delle richieste emerse e/o pervenute dagli operatori di settore.
In questa prima fase il personale di ExportUSA e/o di una sua struttura partner incontra i rappresentanti della azienda e valuta in concreto se esistono i requisiti di partecipazione al programma vi promozione e vendita di vino negli USA.
In questa prima fase si guarda al portfolio prodotti, al fatturato, alla capacità produttiva, alla eventuale presenza su altri mercati esteri, ai riconoscimenti eventualmente ottenuti e ai rating e infine ai prezzi. Idealmente le tre categorie di aziende che possono emergere da questa prima analisi sono:
La segmentazione dei potenziali clienti nelle categorie sopra indicate è fondamentale per poter adeguare la lista dei potenziali risultati che attraverso l’azione di promozione si prevede di generare. Al termine della fine 1 saremo in grado di indicare al produttore italiano il percorso promozionale del proprio vino in America con una idea piuttosto precisa dei risultati che è possibile ottenere.
A titolo di esempio:
per una cantina di nicchia la presenza in una serie di ristoranti top in 3 o 4 aree USA (Boston, Los Angeles, New York e Miami) potrebbe essere l’obiettivo finale del processo di promozione vista la limitata quantità di vino disponibile, il prezzo (sicuramente più elevato) e il posizionamento in una canale preciso (on premises) che spesso per questo tipo di prodotti richiede una semi esclusiva.
Terminata l’analisi per verificare la presenza dei requisiti minimi di partecipazione al progetto di promozione si passa all'accordo con la cantina relativamente ai risultati di vendita attesi in America e la conseguente firma di un contratto si procede con l’approntamento dei materiali di presentazione.
Il tutto deve essere realizzato ex novo e deve avere un format grafico comune e condiviso. In molti casi l’azienda già ha del materiale (fotografico e non) e dove possibile si farà ricorso a questo ma è fondamentale che il tutto venga tradotto e, in molti casi riscritto in inglese con un focus sulle informazioni utili per il potenziale compratore eliminando tutto il superfluo.
Il materiale da preparare comprende una presentazione in powerpoint con una descrizione dell’azienda, indicazioni sul territorio e le denominazioni, indicazioni sul processo di vinificazione e sulla filosofia dell’enologo e ovviamente la descrizione dei vini (tramite scheda tecnica). Il tutto deve essere corredato da un listino prezzi concordata con l’azienda in dollari o euro con prezzi ex works.
I campioni di vino devono essere spediti in America e devono essere sufficienti per lo svolgimento dei test di mercato. Il personale di ExportUSA riduce al minimo l’utilizzo di campioni attraverso apparecchiature come il Coravin®. In genere considerando lo svolgimento minimo di 4 test all’anno sono necessari 12 bottiglie per ogni referenza presentata (non più di tre referenze per azienda).
ExportUSA si occuperà dello sdoganamento e dello stoccaggio campioni e del loro successivo invio presso le città in cui si svolgeranno gli incontri con gli operatori USA.
In base alla esperienza pregressa dell’azienda sul mercato USA e in base alla valutazione fatta sul portfolio vini presentati si deciderà su quali aree concentrarsi. In genere gli USA per quanto ci riguarda sono divisi in 6 macro aree:
La scelta delle aree sarà fatta anche sulla base delle richieste pervenute dagli operatori USA coinvolti. Molto spesso sono proprio questi che segnalano richieste specifiche frutto di sollecitazioni da parte dei mercati da loro serviti.
I test e gli incontri con gli operatori b2b si svolgeranno 4 volte l’anno per un periodo di una settimana ciascuna e saranno svolti dal personale di ExportUSA. Non è prevista la presenza di rappresentanti delle aziende presentate. Questi saranno coinvolti in un secondo momento quando, dopo il test con gli operatori sarà emerso da parte loro una concreta richiesta per l’acquisizione del prodotto.
A conclusione di ogni tests e b2b svolto l’azienda promossa riceverà un report completo con la lista degli operatori incontrati (incluso un loro profilo aziendale), le note di assaggio sui prodotti presentati, materiale fotografico che comprova l’effettivo svolgimento della visita e dell’incontro.
TripAdvisor decreta Pane & Vino Trattoria, a Miami Beach, miglior ristorante in USA nella categoria Everyday Dining
Gli Stati Uniti sono il mercato con il maggior consumo di vino al mondo. Nel 2021 la vendita di vino in America ha raggiunto 4,2 miliardi grazie alla premiumizzazione dei consumi
Alcuni consigli per le aziende del settore vino negli USA su come conquistare nuove fasce di consumatori senza rimpiangere i Boomers
Protagonista indiscusso nel settore beverage USA del prossimo anno sarà il coktail in formato on-the-go, ma buono come al bar, forte dell’estrema fruibilità e semplicità di utilizzo
ExportUSA offre un servizio di ricerca di mercato e posizionamento di prodotto molto concreto. Sfruttiamo la nostra esperienza e i contatti diretti con importatori, distributori, rappresentanti in innumerevoli settori negli Stati Uniti